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Con la presente iniziativa il Coordinamento Lavoro Porfido ritiene doveroso proporre alcune considerazioni all’indomani dell’udienza preliminare relativa al secondo troncone del processo “Perfido”, miseramente e indecentemente naufragata (con rinvio al 14 marzo del prossimo anno) per un banale difetto di notifica. Considerazioni che riteniamo doveroso proporre, sotto forma di interrogativi e non certo avanzando azzardate conclusioni, dopo la fuoriuscita dalla vicenda giudiziaria di due imputati eccellenti e, sia pure in misura diversa, determinanti per la ricostruzione e la comprensione delle dinamiche che hanno presieduto al radicamento nel tempo della presenza mafiosa in terra trentina.
Riteniamo sia interesse generale che i mezzi d’informazione dedichino la giusta attenzione a quanto sta avvenendo sul piano processuale (ma non solo) al fine di garantire la trasparenza e la correttezza degli atti che vengono assunti, non soltanto per garantire l’accesso alle informazioni da parte della comunità (chiamata a reagire di fronte a certi fenomeni), ma pure a tutela delle persone offese e degli stessi indagati/imputati ai quali va garantita parità di trattamento e correttezza processuale.
Segnaliamo, purtroppo, l’assoluta indifferenza rispetto alle questioni emerse da parte delle amministrazioni locali della zona del porfido, così come di gran parte della politica provinciale e parallelamente il tentativo di emarginare il C.L.P. condotto da più parti, compresa la nuova amministrazione comunale di Lona-Lases.
Non intendiamo però appiattire tutte le questioni sul piano giudiziario, bensì evidenziare la necessità che alcuni nodi fondamentali siano posti sul piano politico; ci riferiamo in particolare al sistema “predatorio” di sfruttamento di una risorsa non rinnovabile quale è il porfido ma anche ad altri aspetti non meno importanti.
Alla conferenza stampa parteciperà l’avv. Bonifacio Giudiceandrea (già difensore di parte civile dei tre operai cinesi costituitisi nel primo troncone processuale) che, in veste di consulente legale del CLP, potrà affrontare anche questioni tecniche e procedurali che necessitano preparazione ed esperienza adeguata.
Sarà inoltre collegata l’on. Stefania Ascari componente della Commissione Giustizia della Camera e della Commissione Parlamentare Antimafia (che ringraziamo per l’interessamento fin qui dimostrato per queste vicende, esplicatosi anche in numerose interrogazioni parlamentari), alla quale demandiamo l’assunzione di eventuali iniziative sulle questioni che verranno sollevate nelle sedi più opportune.

Foto © Imagoeconomica

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