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Gli investigatori non escludono nessuna pista. Nel 2022 il giovane rimase ferito durante un agguato a Varcaturo 

Un omicidio cruento e al tempo stesso misterioso si è consumato a Pianura, nella parte occidentale di Napoli, dove nella notte è scoppiato un incendio in un campo di sterpaglie in via Torre Poerio. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, chiamati per domare le fiamme, i quali hanno fatto una macabra scoperta: un cadavere carbonizzato con tre ferite d'arma da fuoco. Durante un primo esame esterno eseguito dal medico legale, la scena ha suggerito che la vittima sia stata prima uccisa e, successivamente, il corpo sia stato dato alle fiamme.
L’identificazione della vittima è avvenuta soltanto nel pomeriggio: si tratterebbe di un giovane di 20 anni con precedenti penali, ma senza legami diretti con la criminalità organizzata napoletana. Questo dettaglio rende il caso ancora più intricato. Ad ogni modo, le indagini sono state subito avviate dalla polizia, che ha messo l’area in sicurezza e ha coinvolto il magistrato di turno per approfondire il caso. Al momento, non si esclude alcuna pista investigativa, anche se quella più accreditata sembra essere quella della criminalità organizzata. Due anni fa, quando aveva appena 18 anni, il giovane è stato ferito a Varcaturo durante un agguato, venendo colpito a un braccio e a una gamba. Tuttavia, al momento non sussistono prove definitive che possano collegare l’omicidio alla Camorra. Dai primi elementi raccolti sulla scena del crimine, l’ipotesi più probabile, che potrebbe però essere smentita già nelle prossime ore, è quella di un agguato premeditato. In questo scenario, la vittima potrebbe essere stata attirata in quel luogo isolato, poi uccisa e infine bruciata nel tentativo di eliminare eventuali prove che, nel corso delle indagini, potrebbero portare all’esecutore materiale dell’omicidio o agli esecutori del delitto.

Fonte: RaiNews 

Foto © Imagoeconomica

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