Il termine tecnico è "shadow ban": sotto il profilo tecnico si può pubblicare, ma la visibilità dei propri post è ridotta drasticamente. Ce ne siamo accorti ieri, dopo aver espresso solidarietà a Roberto Saviano, ripubblicando un suo post nelle storie di Instagram: dopo oltre due ore vi erano appena 16 visualizzazioni, contro le migliaia solite.
Come noi anche centinaia di migliaia di profili sono colpiti da questa misura: Meta sta limitando la visibilità, e in alcuni casi addirittura procede col blocco completo, nei confronti di tutti quegli account che anche solo casualmente mettono like a contenuti su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza.
E' il nostro caso: ci siamo limitati a mettere like al video di Medici Senza Frontiere, quindi nemmeno lo abbiamo ricondiviso nelle nostre storie. Diversi di noi che lo hanno fatto, si sono ritrovati con la visibilità dei propri post e storie di fatto azzerata.
E' accaduto anche ai profili legati ad Enrico Berlinguer, per un post con le sue parole risalenti al 1982 sulla questione palestinese.
La parziale mobilitazione dei nostri follower ha sanato abbastanza la situazione, ma i numeri restano sempre decisamente al di sotto della media "pre-shadow ban".
Non sappiamo quanto durerà lo "shadow ban", certo denunciamo una condotta poco trasparente e per altro discriminatoria nei confronti di tutti gli attivisti e i giornalisti che stanno raccontando gli orrori di Gaza che si ritrovano sanzionati da chissà quale software di controllo.
Senza contare che danneggia il nostro lavoro di informazione, proprio a ridosso del nostro 11° compleanno! Vi terremo informati, voi continuate a seguirci, nonostante la visibilità ridotta, e fate girare i nostri contenuti!
Grazie a chi ci darà una mano e farà circolare la notizia!
WikiMafia: Meta oscura i nostri profili social su Instagram e Facebook
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