Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, anche quest’anno, intende commemorare il giovanissimo carabiniere Filippo Salvi, maresciallo ordinario della Sezione Anticrimine di Palermo, morto, la sera del 12 luglio 2007, a causa di un tragico incidente avvenuto mentre erano in corso le ricerche di Matteo Messina Denaro. Filippo stava posizionando alcuni dispositivi quando cadde in una scarpata nei pressi del Monte Catalfano ad Aspra.
Ligio al suo lavoro e molto apprezzato dai colleghi veniva dal nord e si rapportava alla società siciliana con immenso rispetto e interesse.
L’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio del 2023, è stato dedicato dal colonnello del Ros, Lucio Arcidiacono, proprio a Filippo, per omaggiarne la memoria e lo spirito di servizio.
In tale contesto l’emozione di tutti era tangibile: un cerchio si chiudeva e il rispetto della giustizia e della legalità si è manifestato nella sua immensa forza educativa. Quello che Filippo ha fatto per i suoi colleghi e per la società tutta rimarrà indelebile e dimostra che il lievito positivo di un Paese è dato proprio dalla perseveranza dei cittadini responsabili.
La legalità è un diritto; è un dovere; dovrebbe essere la prima forma d’amore per sé stessi e per gli altri. La legalità trionfa con il contributo di tutti, ciascuno in ragione del proprio ruolo.
L’educazione alla legalità dovrebbe partire proprio da esempi, come quello di Filippo, da ricordare e omaggiare, soprattutto a scuola, durante i percorsi di approfondimento alla cittadinanza attiva.
Il CNDDU si associa alle cerimonie di commemorazione ricordando l’importanza e il sacrificio umano compiuto dal giovane carabiniere nello svolgere con serietà e alto senso del dovere il proprio compito. Oggi è sempre più fondamentale nelle aule scolastiche indicare ai giovani esempi di rettitudine e di responsabilità; far capire quanto siano importanti le regole giuridiche e il rispetto della vita. Partendo dalla norma giuridica si riesce a tracciare un percorso atto a ritrovare nella realtà dei fatti l’astrattezza di concetti a volte lontani dalla quotidianità degli studenti, proprio raccontando la storia di personaggi come Filippo Salvi.