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"Nel leggere l’articolo che riporta le dichiarazioni di Enzo Guarnera Presidente dell’Associazione Antimafia e Legalità, ritengo opportuno manifestare il mio pensiero per dare un ulteriore contributo valutativo ai lettori. Il mondo dell’antimafia è come una costellazione, dove vi sono alcune stelle che brillano sempre" le vittime illustri, "altre, che brillano ad intermittenza e, dulcis in fundo, la consistente massa dei dimenticati nel buio, pur avendo dato il medesimo tributo di sangue". E' questo uno dei passaggi di una nota di Andrea Piazza, fratello di Emanuele Piazza ucciso il 16 marzo del 1990. "E’ indubbio - ha aggiunto - che le stragi del 1992 'Capaci e via D’Amelio' costituiscono uno spartiacque, infatti da quel dì  l'antimafia sociale ha avuto un’accelerazione culturale e finanziaria. Così in un breve volgere  di tempo sono sorte Associazioni, Fondazioni, Comitati, sagre e feste a tema etc... Abbiamo assistito ad un’evoluzione dell’associazionismo passando dal modello essenziale, che  rispecchiava i reali  valori dell'antimafia  allo sviluppo industriale del modello di  business dell'antimafia. E’ bene rammentare che nel nome dell’antimafia abbiamo assistito inermi, ad azioni predatorie o illegali compiute nel nome della medesima. Al contempo l'antimafia giudiziaria è stata contaminata da depistaggi, falsi collaboratori di giustizia ed inquietanti  presenze delle intelligences occidentali. Sono arrivato pertanto alla semplice conclusione che l’antimafia per essere etica deve necessariamente esercitare la propria funzione senza elargizioni pubbliche, ovvero divenire francescana".
E poi ancora: "Vorrei tanto che maturasse un diverso spirito di confronto nel mondo "opaco" dell'antimafia, che si spezzassero le catene di chi o non chi sia da ritenere degno di partecipare ad una manifestazione di cordoglio che, ha turbato tutti, avviando un’azione conoscitiva con il  coinvolgendo di tutte le Istituzioni Pubbliche “Stato Regioni e Comuni “per quantif1wicare a decorrere dal 1993 l’entità delle somme che sono state erogate sull'altare dei valori alle  Associazioni e Fondazioni che si professano Antimafia".
Sarebbe opportuno, valutare per conoscere quali attività concrete con il fiume di denaro  sono state concretamente realizzate, se il sovvenzionamento a pioggia ha prodotto risultati tangibili, se gli oneri complessivi siano o meno in linea ai reali costi di produzione. Sarebbe ora di avviare un dibattito pubblico per comprendere anche a causa della mordente crisi economica, se è realmente etico spendere milioni di Euro, generosamente elargiti per coltivare i valori dell'etica e della solidarietà in nome dell'antimafia". E infine: "Non da meno sarebbe opportuno avviare un dibattito esclusivamente sul piano storico contemporaneo (processuale è ormai troppo tardi) per mettere in connessione tutti gli eventi pre e post 1992 ovverosia" dalla caduta del muro di Berlino 1989 (vento epocale che ha rivoluzionato la geopolitica), agli accordi di Maastricht, le stragi del 92, l'elezione di Oscar Luigi Scalfaro a Presidente della Repubblica, l'avvio di tangentopoli e la caduta della classe politica della prima Repubblica"... la spasmodica ricerca della verità dovrebbe renderci maggiormente liberi e meno ipocriti".

Foto © Imagoeconomica

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