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Nel capoluogo piemontese sarà visitabile fino al 29 maggio nel complesso del Museo nazionale del Risorgimento, la mostra dedicata al generale dei carabinieri ucciso nel 1982, quando era prefetto a Palermo, per mano della mafia.
L'esposizione, intitolata "Carlo Alberto dalla Chiesa - l'uomo, il generale" è approdata a Torino dopo le tappe di Roma e Milano; è organizzata dall'Arma, che ne ha affidata la realizzazione a Publimedia, ed è a cura di Andrea Pamparana. Al visitatore viene proposta una serie di pannelli con didascalie esplicative e materiale iconografico in parte inedito proveniente anche dagli archivi dell'Ansa.
"A Torino - spiega Pamparana - Carlo Alberto dalla Chiesa, da comandante della prima Brigata dei carabinieri, fu protagonista della lotta contro le Brigate Rosse. Su sua proposta fu creato il Nucleo speciale antiterrorismo, attivo dal 1974 al 1976, nel quale introdusse nuovi metodi investigativi". "Negli anni Settanta - ha osservato Gino Micale, comandante interregionale della divisione Pastrengo dell'Arma - Torino era il fronte del contrasto al terrorismo. La presenza di dalla Chiesa trasformò la città in un laboratorio: le grandi innovazioni portate dal generale, oltre a produrre successi importanti, formarono generazioni di investigatori".
Nel testo affidato alla brochure della mostra, il sindaco, Stefano Lo Russo, sottolinea che “dalla Chiesa a Torino era molto legato perché nella caserma di via Valfré ricoprì il vertice dell'Arma dal 1973 al 1977". "Vogliamo onorare l'attività professionale e la sfera privata di un grande uomo - ha aggiunto l'assessora alla Cultura Rosanna Purchia nel corso della presentazione - che ha attraversato momenti difficilissimi per il nostro Paese: a Torino il terrorismo, a sud la criminalità organizzata. La sua storia deve essere raccontata tutti i giorni. La sua memoria è un dovere civile".
"Sono felicissimo di avere contribuito alla realizzazione di questa iniziativa. La cosa più importante è ricordare le gesta compiute da Carlo Alberto dalla Chiesa soprattutto ai giovani, perché approntino la loro vita e i loro valori al senso della giustizia e della legalità che il nostro grande generale ha difeso e rappresentato
" ha detto il generale Antonio Di Stasio, comandante della Legione Piemonte e Valle d'Aosta dell'Arma dei carabinieri.
"Nella mia vita professionale - ha aggiunto - ho avuto la fortuna, prima da comandante provinciale a Palermo e poi qui, di vivere gli stessi territori dove dalla Chiesa ha operato. Come diceva Josè Saramago, noi siamo la memoria che abbiamo e le responsabilità che ci assumiamo, senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non abbiamo il diritto di esistere; credo che dalla Chiesa, come uomo e come generale, abbia pienamente realizzato le parole dello scrittore".

Foto © Franco Zecchin
 

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