"La relazione semestrale della Dia conferma molte delle preoccupazioni più volte espresse dalla Commissione regionale Antimafia: il rischio infiltrazioni nei grandi appalti liguri, i legami nella nostra regione non solo con la ‘Ndrangheta ma anche con camorra e mafia siciliana, e il ruolo centrale dei porti liguri nel traffico di stupefacenti". Lo scrive in una nota il presidente della Commissione regionale Antimafia Roberto Centi dopo la pubblicazione della semestrale della Dia. "Le attività investigative hanno evidenziato la presenza di soggetti contigui alla famiglia facente capo a Matteo Messina Denaro a Genova - spiega Centi -. Questo dimostra come in Liguria oltre al radicamento della 'ndrangheta l'attività giudiziaria abbia evidenziato l'operatività di presenze riconducibili anche alla famiglia Galatolo Fontana dell'Acquasanta di Palermo e del clan gelese degli Emmanuello. La Dia ha segnalato anche la presenza della camorra in Liguria - aggiunge Centi - in particolare le cosche dei casalesi dei clan Zazo-Mazzarella, Amato-Pagano, Rinaldi e D'Amico. Un quadro che conferma sostanzialmente quello degli anni precedenti con una attenzione particolare ai porti e ai traffici illegali, non solo di stupefacenti, gestiti anche in rapporto con gruppi malavitosi autoctoni". Proprio sui porti della Liguria la Dia ha lanciato un allarme per la loro centralità nel narcotraffico, soprattutto legato alla 'ndrangheta e alla sua struttura da holding internazionale. "Occorre ricordare che nei porti della Liguria arriva il 40% di tutta la cocaina sequestrata in Italia - sottolinea Centi -. E dall'ultima relazione della Dia emerge come i clan calabresi continuino a rappresentare gli interlocutori privilegiati per i cartelli sudamericani, con una centralità nel narcotraffico verso l'Italia dei porti liguri di Genova, La Spezia e Vado Ligure (oltre a Gioia Tauro e Livorno). Sono confermate anche le preoccupazioni da parte della Dia - conclude Centi - sulla gestione dei grandi appalti liguri: Terzo valico, Nodo ferroviario di Genova, Diga foranea e Bacino di Ponente. Grandi opere per le quali non va abbassata la guardia, anche in riferimento alle novità legate alla riforma del codice degli appalti".
Foto © Imagoeconomica
Presidente Commissione regionale antimafia Liguria: ''Dia conferma nostre preoccupazioni''
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