"Nessuno dei componenti della famiglia Lombardo ha mai attaccato frontalmente né l'Arma dei Carabinieri tantomeno la Procura di Palermo, imputando loro responsabilità dirette". Lo affermano in una nota gli i figli del sottufficiale, trovato morto il 4 marzo 1995, in circostanze mai del tutto chiarite, all'interno di un'auto nel piazzale della caserma, sede della Legione di Palermo.
Nei giorni scorsi, il legale di Rossella e Fabio Lombardo, avvocato Alessandra Maria Delrio e la consulente di parte, Katia Sartori, nel rendere pubblica la decisione di rimettere il mandato nello scorso mese di novembre, hanno preso le distanze dalle esternazioni mediatiche dei familiari del maresciallo Lombardo. In particolare, Fabio Lombardo, nello scorso mese di ottobre, scrisse su Facebook: "Sto pensando che mio padre poteva essere ucciso dalla mafia e non dai suoi colleghi, da quelli che indossavano la stessa divisa, da coloro che lui considerava una famiglia". Esternazioni di questo tenore, dicono Delrio e Sartori, sono state ripetute anche in televisione. Fabio Lombardo, nella nota, dichiara, tra l'altro: "mi rammarico che qualcuno abbia deciso di avere visibilità e fare carriera sulla morte di mio padre. Ritengo che questo sia uno squallido gioco in cui non mi riconosco e nel quale non intendo entrare. Come famiglia ribadiamo di essere, da quasi 28 anni, alla ricerca della verità e che faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per poterla raggiungere e ottenere".
I figli del maresciallo Lombardo mai attaccato i carabinieri e pm
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