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Il caso è venuto a galla sul quotidiano Avvenire: "Il prete sia silenzioso" è il titolo dell'articolo che oggi accompagna ed esamina il caso e le motivazioni della richiesta di archiviare le minacce della mafia libica a don Mattia Ferrari, parroco modenese e coppellano di Mediterranea. Per sottrarsi a rischi di ripercussioni, è la tesi che emerge dal caso, il prete dovrebbe agire con modi "riservati e silenziosi". E così si è aperto il caso. E lui affida una "breve dichiarazione" a Facebook che dice: "Moltissime persone mi stanno scrivendo pubblicamente o privatamente per esprimere solidarietà. Siccome sono studente alla Faculty of Social Sciences -Pug- Roma e ho lezione stamattina e oggi pomeriggio, non riesco a rispondere a tutti. Ne approfitto per ringraziare qui tutte e tutti coloro che stanno esprimendo in pubblico o in privato la loro solidarietà". Un grazie a chi ha scritto l'articolo, al direttore di Avvenire Marco Tarquinio ("Che su questi temi, grazie alle inchieste di Nello Scavo e altri giornalisti coraggiosi come Paolo Lambruschi e Ila Solaini, continua a denunciare la mafia libica"), alle "grandi famiglie della Chiesa Cattolica e di Mediterranea Saving Humans, di cui ho l'onore di far parte. E ringrazio i veri protagonisti di queste vicende, le persone migranti, Refugeesinlibya". Perché, ricorda don Mattia, "ricordiamoci sempre che non siamo noi i veri protagonisti di queste vicende, ma loro: da bravo studente (o almeno da uno che prova ad esserlo), ricorro alle categorie letterarie e sottolineo che noi siamo solo gli aiutanti dei veri protagonisti, che sono loro". Per i migranti, "per la fraternità che ci lega, per la giustizia che anima ogni cuore autenticamente umano, nonché per la dignità e l'integrità della Repubblica Italiana e dell'Unione Europea, occorre che si indaghi a fondo, in tutte le sedi, giornalistiche e istituzionali, sulla mafia libica. Le minacce nei miei confronti sono solo una piccola parte della grande vicenda del Libyagate. Una grande questione internazionale che tutte e tutti insieme possiamo vincere, sconfiggendo tutte le mafie, ‘Ndrangheta, Camorra, mafia libica e le altre e tutti i potenti di ogni tipo e costruendo la giustizia e la civiltà dell'amore", conclude don Mattia.

Foto © Imagoeconomica

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