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Spacciavano grandi quantitativi di droga e poi riciclavano i proventi. Si è sviluppata su due filoni l'operazione di polizia condotta dalla squadra mobile della questura di Reggio Emilia e coordinata dalla Dda di Bologna, che ha portato a sei misure cautelari in carcere emesse dal gip Alberto Ziroldi su richiesta del procuratore Giuseppe Amato e del pm Roberto Ceroni. Quattro degli arrestati sono accusati di traffico di droga e associazione a delinquere, tutti presumibilmente appartenenti a un gruppo criminale di matrice albanese dedito al narcotraffico, anche internazionale, specializzato in particolare nella vendita di cocaina e marijuana, con base operativa sulla via Emilia, in particolare tra Reggio Emilia e Modena. Mentre gli altri due, incensurati - tra cui una donna albanese e un perugino di 56 anni - dovranno rispondere di concorso esterno in associazione e riciclaggio di denaro. Tra i destinatari dell'ordinanza anche il presunto capo dell'organizzazione che gestiva direttamente dall'Albania - il quale già si trovava in carcere con una condanna in primo grado a 11 anni e 6 mesi dopo essere stato arrestato a Ferrara - e il suo presunto braccio destro, un 55enne d'origine macedone che gestiva gli affari in Emilia per suo conto, arrestato sempre a Ferrara, nell'ambito dell'operazione illustrata in conferenza stampa dal questore di Reggio Emilia, Giuseppe Ferrari e dal dirigente della squadra mobile reggiana Guglielmo Battisti. Nel corso delle indagini e delle perquisizioni - che hanno riguardato i territori di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Parma, Brescia, Ferrara e Varese, ma in parte anche in Veneto - sono stati sequestrati 79.000 euro in contanti, nascosti in un vano segreto di un'auto condotta dall'unica donna arrestata e fermata a Venezia, coi soldi pronti a salpare per l'Albania dove erano attesi dai vertici dell'organizzazione. E 34 kg di marijuana trovati, sempre in una vettura a Modena oltre a tre kg di cocaina in un altro veicolo a Reggio Emilia.

Fonte: ANSA

Foto © Imagoeconomica

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