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"L'introduzione della legge Rognoni-La Torre ha richiesto sangue di servitori dello Stato per essere approvata e non bastò neanche quello del deputato che l'aveva proposta, fu necessario attendere l'omicidio annunciato del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa per determinare l'urgenza politica che impose l'approvazione". Così al Gr1 Rai Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia. "La legge - ha osservato Melillo - ha costituito un modello di contrasto alla criminalità mafiosa che, a distanza di 40 anni, denota ancora di essere avanzato e moderno, dunque efficace". Il carcere duro ai mafiosi, ha aggiunto poi il procuratore, “è una norma che esprime bene tutti i valori simbolici dei quali è intrisa la legislazione antimafia italiana, l'efficacia dell'azione dello Stato dipende anche dalla difesa di valori emblematici della nostra attuale legislazione".

Foto © Imagoeconomica

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