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Estendere il beneficio dell'"elargizione speciale compensativa" ai familiari di tutte le vittime di Mafia in possesso dei requisiti di legge. E' quanto chiedono 24 cittadini, in qualità di familiari di vittime dei reati di tipo mafioso, al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e al Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso presieduto dal prefetto Felice Columbrino, sollecitando, con una lettera, "il riconoscimento e l'estensione dei benefici nei modi e termini già deliberati in favore dei familiari delle vittime della Mafia cadute negli attentati di Capaci e via D'Amelio". Nel documento si pone in rilievo la legittimità della deliberazione del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, in favore dei familiari delle vittime cadute per mano mafiosa negli attentati di Capaci e via D'Amelio, come segno concreto di sensibilità dello Stato e delle Istituzioni tutte" e si sottolinea che "il riconoscimento di un'elargizione integrativa assolve una funzione sociale, anche se nessuna cifra potrà mai ristorare i familiari, gli effetti negativi sociali della violenza mafiosa ricadono permanentemente come uno tsunami sulla vita di relazione" e che "la particolarità e permanenza della violenza mafiosa che rimane insistente sul territorio a differenza degli effetti consumativi ad estinzione per i reati di matrice terroristica, comportano ricadute passive per tutta la vita delle parti civili che, per sempre dovranno confrontarsi con una realtà criminale complessa e permanentemente territoriale". Quindi, a sostegno della richiesta di estendere i benefici ai familiari di tutte le vittime di Mafia, quale "pari dignità e riconoscimento al valore per avere donato la vita per lo Stato", si ricorda nella lettera il dettato costituzionale, sancito dall'articolo 3, sull'uguaglianza dei cittadini.
Tra i sottoscritti Andrea Piazza, Carmine Mancuso, Lucia Assunta Ievolella, Graziella Accetta, Antonio Domino, Carmen Bertuccio, Antonio Castelbuono, Adriana Musella, Antonella Musella,, Marco Musella, Gemma Di Fluri, Silvia Ventra, Marianna Lo Chiatto, Martino Ceravolo,, Maria Annunziata Pignataro, Francesca Biccheri, Giuseppe Ansalone, Raffaella Biccheri, Giovanni Laruffa, Teresa Galluccio, Salvatore Giovinazzo, Giuseppina Giovinazzo, Elisabetta Piazza e Fabio Piazza, tutti nella qualità di familiari di vittime dei reati di tipo mafioso.

Foto © Imagoeconomica

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