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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata della Legalità, che si celebra il 23 maggio e in considerazione del 30° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo con gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, aderisce alla ricorrenza, proponendo alcune riflessioni e segnalando un’ipotesi di lavoro, eventualmente da estendere laddove si volesse.

A distanza di trent’anni da uno degli eventi più luttuosi e sconvolgenti per il nostro Paese, probabilmente è lecito osservare quanto oggi sia possibile parlare del fenomeno mafioso e sentirlo ripudiare pubblicamente in diversi contesti; la cultura della legalità sembrerebbe avanzare e la condanna verso le dinamiche della criminalità appare incondizionata. Eppure c’è ancora tanto da fare; soprattutto nelle nostre aule scolastiche, autentico portale verso il futuro e una società, si spera, migliore di quelle che hanno caratterizzato le generazioni precedenti. Tanti illustri protagonisti della legalità, da Don Pino Puglisi a Paolo Borsellino, giusto per citarne un paio, avevano perfettamente capito quanto l’istruzione fosse fondamentale non solo come ascensore sociale, ma anche come viatico per l’autodeterminazione di un pensiero libero, scevro dai condizionamenti di una mentalità feudale, retrograda, asservita al potente di turno. Conoscere e rivendicare i propri diritti, non arretrare davanti ai ricatti, contrastare clientelismi e scorciatoie, non assuefarsi all’inerzia, condividere progettualità e solidarietà costituiscono l’antidoto più efficace contro l’ignoranza e la prevaricazione.

Partendo da qui, segnaliamo il progetto “I colori della legalità”, sviluppato dall’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone, strutturato mediante un’UDA trasversale che ha visto impegnati i docenti, dalla scuola dell’infanzia alla media, in percorsi educativi finalizzati alla conoscenza della storia di molte vittime innocenti della criminalità organizzata e dei principi della cittadinanza attiva e responsabile.

Incontri online con Salvatore Borsellino, Gianmario Siani, Piera Aiello, Alice Grassi, Riccardo Maiorca, suor Carolina Iavazzo hanno permesso ai giovanissimi studenti dell’istituto di approfondire tematiche importantissime della nostra società e introiettare i valori della responsabilità civile. Le classi partecipanti hanno realizzato una serie di elaborati eterogenei sulle personalità assegnate: poesie, gigantografie, cartelloni, presentazioni multimediali, plastici, dipinti e temi. La scuola ha avviato un iter amministrativo per intitolare le 48 aule dell’edificio ai martiri della legalità. L’esperienza realizzata potrebbe far riflettere sull’importanza di vivere le aule scolastiche non solo come “anonimo” ambiente didattico, ma come luogo di partecipazione umana, di trasmissione di energie positive in cui respirare il “fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” (Paolo Borsellino)

Il CNDDU invita le scuole di ogni ordine e grado a sviluppare percorsi analoghi e sottolinea l’impegno civico e creativo che ha mobilitato una comunità educativa intera, l’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone, collocata per di più in un contesto socio-territoriale complesso e in un’area economicamente depressa, in cui veicolare con passione e sistematicità alcuni concetti è fondamentale. Il CNDDU si riserva di segnalare alla Presidenza della Repubblica tale progetto, con l’auspicio e la speranza che venga valorizzato adeguatamente.

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