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Anche nel territorio del Friuli Venezia Giulia "il nostro obiettivo è evitare il radicamento delle mafie dove non hanno mai attecchito e dove le grandi operazioni si sono limitate a colpire insediamenti transitori per soggetti che stavano svolgendo traffici transfrontalieri". Intendiamo anche "colpire ciò che c'è in questo momento di microcriminalità organizzata, i traffici che si svolgono da qui alla frontiera ed evitare che anche qui ci sia un radicamento che poi diventa difficile estirpare". Lo ha detto il direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone in occasione del convegno al teatro Verdi di Trieste "Criminalità Transfrontaliera. Cooperazione di Polizia e Giudiziaria", promosso nell'ambito delle celebrazioni del 30º anniversario della Dia. "Oggi - ha ricordato ancora Vallone - le mafie tentano di inserirsi nel settore economico, negli appalti, avvicinano gli imprenditori che sono in difficoltà a causa della crisi pandemica, e adesso anche a causa della guerra in Ucraina, e cercano di attirarli" con disponibilità di liquidità. "Ma gli imprenditori devono sapere che quando cedono alle lusinghe della mafia è un cappio che si mettono al collo".

Foto © Imagoeconomica

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