«Chiediamo al sottosegretario Molteni di sospendere immediatamente il pignoramento ai danni del testimone di giustizia Ignazio Cutrò. Lo Stato non può consentire che un imprenditore simbolo della lotta alla mafia venga danneggiato dalle stesse istituzioni che dovrebbero tutelarlo. Ignazio Cutrò ha sacrificato la propria vita scegliendo di denunciare Cosa nostra e di non piegarsi al crimine organizzato, eppure ora rischia un pignoramento per una cartella esattoriale che il governo avrebbe dovuto sospendere già da tempo. Questo in virtù di una perizia in base alla quale il sistema avrebbe dovuto farsi carico dei suoi oneri bancari e fiscali per via del calcolo dei danni subiti. Tutto ciò però, per evidente inadempienza del ministero degli Interni, non è accaduto. E pur avendo Cutrò comunicato regolarmente ogni ingiunzione di pagamento ricevuta, si troverà a far fronte a una cartella in scadenza lunedì rischiando un pignoramento. Mi chiedo come sia possibile una disattenzione del genere. Invece di sostenere chi sceglie di denunciare consentendo a proprio discapito il progresso di indagini complesse e contribuendo all’arresto di pericolosi criminali, lo Stato preferisce abbandonarlo. Quello di Cutrò è solo un caso, ma sono molti i testimoni di giustizia a cui abbiamo smesso di dare risposte e questo non è più tollerabile.
Assieme all’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e al testimone di giustizia Pino Masciari, chiediamo che il sottosegretario si attivi al più presto per evitare che si consumi l’ennesimo scempio ai danni di un imprenditore coraggioso e testimone prezioso come Cutró».
Lo dichiara Piera Aiello, membro della commissione antimafia e testimone di giustizia sotto scorta.
Foto © Imagoeconomica
Mafia, Piera Aiello: Stato fermi pignoramento al testimone di giustizia Cutrò
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