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Il comune calabrese si prepara ad accogliere l’uomo che ha scardinato le agromafie. Giovedì 29 cerimonia di conferimento alla presenza del prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta

Antoci: “Onore e responsabilità. Calabria terra stupenda”

Giovedì 29 luglio, Giuseppe Antoci, già Presidente del Parco dei Nebrodi, oggi Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, riceverà la Cittadinanza Onoraria di Marcellinara, deliberata all'unanimità dal Consiglio Comunale del Centro dell'Istmo.
L'iniziativa pubblica, alla presenza del Prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, si terrà in Piazza Francesco Scerbo, alle ore 18.00.
“Marcellinara - ha dichiarato il Sindaco Vittorio Scerbo - ha scelto e sceglie ogni giorno da che parte stare: dalla parte della Legalità che va perseguita da ciascuno, in ogni ambito della propria vita, giorno dopo giorno, facendo sempre al meglio, come diceva Giovanni Falcone, il proprio dovere. Non bisogna aver paura di percorrere questa strada, non bisogna temere di chiamare le cose con il loro nome nella lotta quotidiana contro la mafia, la ‘ndrangheta ed ogni forma di sopraffazione criminale e malaffare che blocca lo sviluppo del nostro Meridione”.
“Sarà l'occasione per tutta la comunità di Marcellinara - continua il Sindaco - per conoscere la persona, la vita, l'impegno di Giuseppe Antoci, a cui il Consiglio Comunale di Marcellinara ha conferito la cittadinanza onoraria “per essere testimone visibile della Legalità che sconfigge il malaffare adempiendo al proprio dovere”.

Ma chi è Giuseppe Antoci?
Nato nel gennaio del 1968 a Santo Stefano di Camastra nel messinese, è stato Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018. Nel 2015 ha introdotto nel Parco un Protocollo per l'assegnazione degli affitti dei terreni, che prevede la presentazione del certificato antimafia anche per quelli di valore a base d'asta inferiori a 150.000 euro.
Questo "Protocollo di Legalità" il c.d. "Protocollo Antoci", firmato il 18 marzo 2015 presso la Prefettura di Messina dalla Regione Siciliana e dai 24 Sindaci del Parco, nel settembre 2016 è stato esteso a tutta la Sicilia e sottoscritto da tutti i Prefetti dell'isola.
Successivamente, il 18 maggio 2016, Antoci è stato vittima di un attentato mafioso, dal quale è uscito illeso grazie all'auto blindata e all'intervento della scorta.
Il "Protocollo" è stato recepito dal nuovo Codice Antimafia votato in Parlamento il 27 settembre 2017 e adesso è applicato in tutta Italia. La norma viene considerata un elemento di svolta nella lotta alla mafia ed apprezzata dalla Commissione Europea che ne consiglia l’applicazione agli stati membri.
Antoci ha ricevuto molteplici premi, riconoscimenti ed onorificenze nazionali ed internazionali.
Lo scrittore Andrea Camilleri in un'intervista a Rai Uno, durante la puntata supereroi del 7 agosto 2016, definisce Antoci "un Eroe dei nostri tempi", una persona coraggiosa che facendo il proprio dovere combatte la mafia.
Il 18 ottobre 2016 Antoci riceve a Ginevra il Premio Continentale per l’Ambiente “Medaglia d’Oro Alfred Toepher”. Gli viene assegnato all’unanimità da parte di 36 Stati Europei. È il primo italiano nella storia a ricevere l’ambito riconoscimento.
Il 12 novembre 2016 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di sua iniziativa, ha concesso a Giuseppe Antoci l'Onorificenza di "Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana", consegnata al Quirinale il 2 febbraio 2017 con la seguente motivazione: "Per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità e nel contrasto ai fenomeni mafiosi".


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L'11 novembre 2018 il Financial Times dedica alla lotta alla mafia e alla storia di Giuseppe Antoci la prima pagina dell'importante giornale britannico e la copertina del Magazine allegato.
Il 19 settembre 2019 la Commissione Europea intervenendo, con un'apposita nota a firma di Phil Hogan, sulle infiltrazioni mafiose in agricoltura nei Paesi Europei, riconosce nel "Protocollo Antoci" vigente in Italia uno valido strumento di lotta alla mafia, "un esempio eloquente di tale impegno".
“E’ per me un onore ma anche una responsabilità - dichiara Giuseppe Antoci oggi Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto - ricevere la Cittadinanza Onoraria del Comune di Marcellinara. La Calabria è una terra stupenda. Grazie al Sindaco Vittorio Scerbo, alla Giunta, al Consiglio Comunale e a tutta la Cittadinanza della quale, da domani, con orgoglio e dedizione entrerò a far parte”.
La consegna ufficiale dell'onorificenza a Giuseppe Antoci avverrà nel corso di una tavola rotonda sul tema: “Uomini, Donne e Istituzioni per la legalità”, che ha ottenuto il patrocinio dell'Associazione Avviso Pubblico, la rete degli Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione.
Interverranno il Sindaco Vittorio Scerbo, il Presidente del Consiglio Comunale Saverio Gariano, la Vicepresidente Nazionale di Avviso Pubblico Maria Antonietta Sacco, il Presidente della Comunità Progetto Sud Don Giacomo Panizza e i giovani della Consulta Giovanile di Marcellinara “Antonio Megalizzi”.
Concluderà l'incontro il Prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta.
Marcellinara, secondo la ricostruzione che lo studioso tedesco Armin Wolf fa delle peregrinazioni di Ulisse, è la mitica terra dei Feaci. Il Golfo di S. Eufemia, alla foce del fiume Amato, è il luogo dell'incontro di Ulisse con Nausicaa, che lo stesso studioso individua con i "lavatoi" di Marcellinara, sito in cui le donne si recavano per fare il bucato lavando i panni sulle pietre dalla tipica forma di lavatoi (stricaturi) e dove le chiare e imprevedibili acque della fiumara risciacquavano dal sapone di casa i candidi e profumati lenzuoli di lino.
La zona di Tiriolo, inoltre, posta proprio sopra l'abitato di Marcellinara è, sempre secondo lo storico, la residenza di Alcino; il Golfo di Squillace, alla foce del fiume Corace, è il luogo da cui Ulisse, accompagnato dai Feaci, partì per l'ultima tappa verso Itaca.
Da domani Marcellinara legherà il suo nome anche alle battaglie antimafia del nostro Paese conferendo la Cittadinanza Onoraria a Giuseppe Antoci un uomo che, come ama dire lui, “ha semplicemente fatto il proprio dovere”.

Foto © Davide de Bari

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