Nadia e Caterina Nencioni: si chiamavano così le due piccole bambine che, la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, furono spazzate via dall’esplosivo della mafia, che colpì Via dei Georgofili a Firenze. Due giovanissime vite (Nadia non aveva ancora compiuto dieci anni, Caterina era nata da soli 50 giorni) spezzate per sempre, perché gli uomini di Cosa Nostra, dopo l’inaugurazione della trattativa Stato-mafia da parte delle istituzioni italiane, che costituì la manifestazione più evidente della loro genuflessione rispetto al potere mafioso, avevano deciso di ‘alzare il tiro’ del loro ricatto. Un ricatto mortale che, oltre all’accelerazione dell’omicidio di Paolo Borsellino del 19 Luglio 1992, produsse infatti molte vittime civili.
E’ proprio a Nadia e Caterina che abbiamo voluto intitolare il neo-gruppo di Forlì del Movimento delle Agende Rosse. La nostra battaglia sarà al contempo culturale, etica e viscerale, secondo un ‘comandamento’ fondamentale: solo un potere sporco o inadatto erge la mafia a interlocutrice. L’antistato si combatte fino a sconfiggerlo, costi quel che costi. E noi, nel nostro piccolo, cercheremo di dare il nostro contributo ad una causa che deve necessariamente coinvolgere la società civile e l'universo istituzionale nella loro organicità.
Un ringraziamento speciale a Salvatore Borsellino per averci accolto nella sua 'famiglia'.
*coordinatore del gruppo di Forlì “Nadia e Caterina Nencioni” del Movimento delle Agende Rosse