Passano allo Stato beni pari a 27 milioni
Ventisette milioni di euro. E' tale il valore die beni che sono stati confiscati definitivamente dallo Stato a quei protagonisti di quello che a fine 2014 venne soprannominato il 'Mondo di mezzo', a cominciare dall'ex Nar, Massimo Carminati, e il suo amico e socio in affari Salvatore Buzzi.
Tra i beni ci sono 4 società dei settori immobiliare e del commercio di prodotti petroliferi, 13 unità immobiliari e un terreno tra Roma e provincia, 13 automezzi, 69 opere d'arte di artisti della Pop Art, Futurismo e Surrealismo e numerosi rapporti finanziari. L'operazione della Guardia di finanza di Roma è l'epilogo delle indagini patrimoniali svolte nei confronti degli indagati e dei loro "prestanome". Accertata la sussistenza dei requisiti di "pericolosità sociale" e della rilevante sproporzione tra redditi dichiarati e patrimoni accumulati nel tempo. A Massimo Carminati - condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione e noto per i suoi trascorsi nei "Nuclei Armati Rivoluzionari" di estrema destra e per il rapporto con la "Banda della Magliana", sono state confiscate, tra l'altro, la villa di Sacrofano e opere d'arte per un valore di oltre 10 milioni di euro. A Buzzi, imprenditore a capo dell'ampia rete di cooperative coinvolte nell'inchiesta e anch'egli condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione, due immobili a Roma e le quote e il patrimonio di due società, per un valore stimato di oltre 2,6 milioni di euro.
Il primo processo "Mondo di mezzo" si è chiuso in Cassazione, facendo cadere le accuse di mafia, con la richiesta di un nuovo appello per ridefinire le pene su alcuni capi d'accusa. L'appello bis è in corso per 20 imputati, 13 dei quali hanno ottenuto di concordare la pena. Per gli altri 7, si svolgerà il procedimento.