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Apprendiamo dagli organi di stampa nazionali e in particolare dalla Gazzetta di Reggio Emilia negli articoli di Enrico Tidona e Tiziano Soresina che, a seguito dell’operazione “Farmabusiness” della DDA di Catanzaro, ancora una volta, la Cosca Grande Aracri irrompe con forza sulla scena criminale.
Il business della cosca consisteva nel fare profitti spropositati attraverso l’esportazione illegale di farmaci oncologici, ovviamente il tutto sulla pelle dei cittadini e a danno della Sanità Pubblica.
A capo di questo giro d’affari illecito emerge il nome del brescellese Salvatore Grande Aracri, figlio di Francesco Grande Aracri e nipote del boss Nicolino Grande Aracri. Ci teniamo a ricordare che Salvatore Grande Aracri è coinvolto e condannato nel processo Grimilde, di cui si concluso il primo grado del rito abbreviato, che lo ha portato in carcere attraverso l’operazione che ha tenuto svegli i cittadini di Brescello nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2019.
Brescello si trova di nuovo tirato in ballo, attraverso una azione criminale che dal nord estende i suoi affari in Calabria, in una sorta di “emigrazione al contrario”. Tutto questo a riprova del fatto che, per la 'Ndrangheta, le distanze e i luoghi non sono un problema.
Come gruppo Agende Rosse crediamo che invece i luoghi contino e ci dispiace vedere il nome del comune della Bassa Reggiana infangato da criminali che, attraverso le loro azioni, offendono, ledono e disprezzano i cittadini onesti di Brescello!
Il Movimento Agende Rosse di Reggio Emilia e Provincia rinnova il proprio impegno antimafia insieme a questi cittadini onesti e condanna fermamente ogni azione criminale. Condanna, ulteriormente, tale azione criminale che in modo ignobile, lucra sulla malattia delle persone.

Foto © ACFB

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