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di AMDuemila
L’intervista del procuratore nazionale antimafia ad Avvenire

''Chi afferma che è un'esagerazione l'allarme che abbiamo lanciato sui rischi che le mafie facciano affari sulla ricostruzione post-Covid, evidentemente non riesce a guardare con chiarezza qual è l'attuale situazione. L'infiltrazione delle mafie nell'economia è talmente evidente, diffusa''. A dirlo, in un'intervista all'Avvenire è il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho. ''La preoccupazione è fondata sull'esperienza. Ci sono anche indagini che evidenziano come le mafie, in particolare la 'ndrangheta, tentino sempre di impossessarsi delle imprese entrando col prestito e con l'usura''. L'allarme lanciato all'inizio del lockdown era ''finalizzato a interventi urgenti di sostegno immediato alle imprese più bisognose, più esposte, per evitare che finiscano in mano ai mafiosi''. Il procuratore nazionale Antimafia sottolinea la capacità di aggregazione dei clan. ''Offrendo anche servizi illegali, oltre alla possibilità di intervenire nel circuito economico legale, la criminalità organizzata aggrega a sé un numero sempre più rilevante di imprese interessate a questi servizi''. Lo fanno ''in primo luogo con le false fatturazioni, che giovano a tutte le imprese: anche le attività imprenditoriali sane se ne avvantaggiano. Ma nel momento stesso in cui usano questi servizi, entrano in un circuito di illegalità dal quale non potranno più uscire''. Il procuratore riporta un recente esempio. ''In una delle ultime indagini in Lombardia è stata identificata un'associazione mafiosa di una decina di componenti accusati di reati fiscali e false fatturazioni aggravati dall'articolo 7 (l'aggravante mafiosa, ndr) con centinaia di contestazioni; quindi centinaia di imprese vi hanno partecipato. E questo è il segnale più chiaro di quanto le mafie si infiltrino nell'economia, e quale sia la conseguenza per il sistema economico e per lo Stato che subisce un danno enorme''.

Foto © Imagoeconomica

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