di Luigi Coppola*
Noi non siamo contro Vito Crimi, viceministro dellinterno e capo politico dei cinque stelle.
Ma la forte adesione di testimoni di giustizia e di vittime di racket per prendere parte alla manifestazione del 15 SETTEMBRE presso il Viminale, ci fa capire che ce bisogno di cambiamenti nel trattamento riservato a chi ha denunciato e chi decide di denunciare la criminalità organizzata.
Siamo da tempo abituati alle lungagini della burocrazia e dove la maggioranza di politici che si sono avvicendati alla guida dei governi e del Viminale si nascondono. Con ben due leggi sui testimoni di giustizia ci ritroviamo ancora un passo indietro e non avanti. Ora però basta! Ora ci vogliono i fatti e ci vogliono le garanzie che si faccia veramente ciò che tra le mille righe di leggi ad ok non è stato fatto. A cominciare da quelle che venivano designate come un invogliare alla denuncia ovvero le assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Per poi passare alla sicurezza che non può essere ad intermittenza come se fossimo delle luminarie natalizie, chi denuncia la criminalità organizzata non è una stella che va lasciata morire e quindi a non brillare.
Il governo la smetta di abusare di noi tutti e sia serio nella lotta alle mafie perché se dobbiamo arrivare ad unirci in forme di proteste vuol dire che anche il governo ha le sue mancanze e che i suoi sermoni su lotta alle mafie sono solo dei spot di pubblicità ingannevole ma che ricade come un macigno su chi per quella lotta e per la legalità ha perso qualcosa di importante come ad esempio La serenità e la possibilità di poter vivere una vita quasi normale per poi spesso finire con l'essere ammazzato. Ripeto non siamo contro Vito Crimi ma lui martedì ci dimostri di non essere contro di noi!
* Testimone di giustizia e presidente associazione Movimento per la lotta alla criminalità organizzata
Foto © Imagoeconomica
Coppola: forte adesione di testimoni di giustizia e di vittime di racket alla manifestazione del 15 settembre
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