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Sindaco Napoli, stragi inquinano democrazia malata del Paese
Napoli. "28 anni fa pezzi di Stato, con una strage di Stato eseguita da mafiosi, uccisero il Procuratore Paolo Borsellino e cinque poliziotti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Paolo Borsellino aveva capito che lo Stato stava trattando con cosa nostra dopo la strage di Capaci in cui perse la vita il suo amico di sempre Giovanni Falcone. Borsellino era il piu' pericoloso ostacolo alla trattativa". Lo scrive su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. "Nel maggio di quell'anno consegnai gli scritti del concorso in magistratura, che poi superai. Per me Falcone e Borsellino sono stati fari, punti di riferimento, eroi dai tempi dell'Universita' quando scelsi la passione della magistratura. Ancora oggi quelle stragi inquinano la democrazia malata del nostro Paese. Ancora oggi una ragion di Stato criminale condiziona la liberta' del popolo italiano. Per raggiungere la verita' ci vogliono donne e uomini liberi, autonomi, preparati, coraggiosi. Al mio amico Salvatore #Borsellino un abbraccio da tutto il popolo napoletano. Fuori la mafia dallo Stato!" conclude l'ex pm.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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