Intervista al capo della Polizia
da ansa.it
Perché il capo della polizia italiana ha sentito il bisogno in questo momento di pandemia, di istituire una cabina di regia? E quali sono le finalità?
L´esigenza credo che nasca dall´esperienza. Nel senso che il nostro paese in questi anni ha svilupato una sensibilita che forse altri paesi e altre organizzazioni non sempre apprezzano fino in fondo e quindi anche virtu di quello che abbiamo imparato da situazioni analoghe, abbiamo probabilmente una maggiore sensibilita rispetto ad altri.
Questa sensibilita però si abbina necessariamente all’esigenza che il contrasto a queste forme di infiltrazione che riteniamo essere molto probabili si basa su un concetto che poi sottende alla principale attività criminale: ottenere un profitto illecito.
In un momento nel quale l´economia legale sta subendo e subirà uno shock importante in cui si delieano due scenari significativi: da un lato il tessuto imprenditoriale ed economico subirà delle negativita. Molte aziende andranno in crisi e diventeranno obiettivi molto appetibili come gia avvenuto in passato per organizzazioni criminali che dispongono di grandi quantitativi di denaro. Esse possono tranquillamente investire senza dover passare dai circuiti di credito legali. Dall´altra parte, siccome l’Italia sta gia immettendo denaro per cercare di sostenere l´economia, le organizzazioni criminali hanno tutto l´interesse a intercettare questi flussi.
Un altra elementare consideraizione è che il contrasto non puo non avere 2 momenti fondamentali: l´analisi del fenomeno, e la predispozione di una strategia per potere contrastarlo. L´analisi del fenomeno a sua volta non puo non presupporre una corretta, coordinata e costante globalita di scambio di informazione. In questo riguardo, il nostro sistema di sicurezza - spesso visto da chi non lo conosce come un sistema di troppi attori – è invece un sistema in cui la pluralita degli attori è un grosso elemento di forza.
Il riferimento va a due principali soggetti che compongono il law enforcment nel nostro paese: la guardia di finanza e la polizia penitenziaria. Queste sono due forze che, al di la delle due forze a competenze generali, hanno da un lato una forte capacita di penetrazione informativa di quello che avviene nel mondo dell´economia e dall´altro (la polizia penitenziaria che grazie alla legge 121 del è una forza di polizia a tutti gli effetti) tramite il comitato di analisi strategica anti-terrorismo di acquisire informazioni nell´ambito degli ambienti carcerari che molto spesso non solo sono ambienti criminogeni ma anche luoghi dove si fa la strategia criminale al di la di quello che avviene in circuiti piu protetti e impermeabili alle influenze esterne.
Per tutto questo, abbiamo ritenuto - nell´ambito della direzione centrale della polizia criminale - di istituire una cabina di regia che è la direzione centrale all’ interno della quale c´è tutto il sistema di relazione e di cooperazione internazionale dove confluiscono anche – ad esempio – interpol ed europol.
Quindi, una dimensione che è necessarimente nazionale ma che ha un grande attenzione alla dimensione internazionale.
In conclusione, questa cabina di regia non è solo limitata alle componeneti tipiche del sistema di law enforcement ma anche (e soprattutto) a tutto quello che é il mondo esterno, e quindi anche soggetti non istituzionali ma che sono nella condizione di fornire flussi di informazioni, conoscenze, e input soprattuto nella fase di analisi - fase propedeutica alla definizione della strategia di contrasto.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione del contrasto alle mafie. Il problema è solo Italiano o è a livello europeo? Sono le nostre mafie che “esportano” il problema in Europa or esistono anche altri gruppi che operano sul territorio europeo?
Ormai la dimensione è internazionale, nemmeno solo europea. Una visione in termini analitici e strategici del fenomeno a livello europeo sarebbe un po - mutatis mutandis - una visione provinciale: la visione deve essere assolutamente globale. Per dirla alla Luigi XIV: sul crimine non scende mai il sole. Nel senso che sia apre con la borsa di Tokyo e si chiude con quella di Melbourne.
Le dinamiche crimianli sono globali. Il tema del settore del cyber e transazioni economiche e finanziarie noi volutamente abbiamo dato questo taglio internazionale perché se oggi ci si limitasse a una visione territoriale nazionale avremmo un avisione e quindi la capcacita di sfruttare una strategia assolutamente limitata.
Avverte attenizione/preoccupazione dalle altre forze di polizia europee e internazionali per i rischi legati alla criminalita organizzata in questa pandemia?
Assolutamente si, infatti in questo senso c’è un imprtante documento sulla pandemia che interpol sta rendendo pubblico sottolinenado come le polizie sono una ancora di salvezza e che si rivolge a piu di 190 paesi. Il tema del contrasto alle organizzazioni criminali nel contesto della pandemia é dunque gia all´attenzione delle polizie di altri paesi.
Poi è chiaro che ci siano sensibilita e interessi diversi. Su alcune questioni ci sono anche Stati sovrani che giocano partite che non nencessariamente collimano con l´interesse di tutti. Tuttavia, il fatto stesso che interpol sia intervenuto sottolinea come la sensibilita a questo tema non siano un fatto locale.
Come capo della pubblica sicurezza in italia, quali sono gli aspetti a cui lei sente di dare maggiore attenzione in questa fase emergenziale in merito al contrasto delle mafie?
Un aspetto come quello che riguarda quello delle tensioni sociali deve essere anche visionato. Anche perché come l´esperienza ci insegna le mafie hanno anche bisogno di consenso.
Molto spesso il consenso si radica nel territorio, quindi nella loro storia le mafie si sono poste sempre come una modalita alternativa alle istituzioni dandosi anche la rappresentazione di soggetti affidabilie e credibili.
C’è quindi anche un tema immediato di quelle che possono essere delle spinte sotto il profilo delle tensioni sociali.
Poi, tra i motivi della creazione di una cabina di regia che tenga conto di tutte le infromazioni e le esperienze del passato, ci sono: (i) le strategie di come le mafie andranno a a intercettare quella parte di economia fortmenete debilitata e fagocitata e; (ii) le modalita di come andranno a intereccetare i flussi di denaro che istituzioni nazionali e internazionali immetterrano nel circuito non solo per le persone fisiche ma anche soggetti economici del tessuto produttivo.
I cittadini, seguendo le regole, sono chiusi in casa. Come posso essere parte integrante della strategia pur rimanendo chiusi in casa?
Sul versante delle mafie, il contributo dei cittadini sara sempre crescente. Questo anche in virtu delle esperienze precedenti in cui alcuni fenomeni sembravano essere fenomeni lontani e poi invece ci siamo accorti come in regioni del nord Italia come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna si sono ritrovate individui con le valigette piene di soldi e che le aziende locali hanno visto come una opportunita di dare ossigeno alle proprie attivita forse anche poter garantire riprese economiche in determinati settori che non riuscivano a sopravvivere tramite circuiti di credito legali.
Date queste esperienze passate, la guardia deve essere alta, e quindi tutti coloro che abbiano la possibilita devono capire che cio che spesso puo apparire come una scorciatoia è invece una modalita con la quale si finisce male.
Non è la risoluzione dei problemi ma l´inizio di un percorso che porta all’usura. In questo senso, speciale attenzione va alle piccole e medie imprese che se non saranno adeguatamente aiutate saranno facile preda delle organizazioni criminali.
Tratto da: ansa.it
Foto © Imagoeconomica