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di AMDuemila
I sodali dichiaravano modesti redditi ma gestivano rilevanti investimenti

La guardia di Finanza di Roma ha confiscato un patrimonio di 18 milioni di euro appartenente alla famiglia mafiosa degli Spada di Ostia.
Si tratta dei beni sequestrati nell'ottobre del 2018 e sono principalmente di tipo mobiliare e immobiliare. Gli uomini del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Capitale hanno ricostruito le ricchezze illecitamente accumulate dagli esponenti di spicco del clan, tra i quali il capo Carmine Spada alias Romoletto, Ottavio Spada, Armando Spada, Roberto Spada e Claudio Galatioto. Quello odierno è il prosieguo delle operazioni di polizia "Eclissi" e "Sub Urbe", che hanno consentito di dimostrare l'incoerenza dei modesti redditi dichiarati dagli Spada con i rilevanti investimenti posti in diverse attività commerciali, finanziati, in realtà, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo, quali fatti di estorsione, usura e traffico di sostanze stupefacenti. Né è servito intestare le imprese a compiacenti ''prestanome'', apparentemente estranei al contesto criminale: gli accertamenti hanno infatti riguardato tutte le persone (circa 50 tra familiari e terzi) coinvolte nelle compravendite di quote societarie, effettuate fittiziamente al solo scopo di ''schermare'' la titolarità effettiva delle aziende. In definitiva, conformemente allo spirito della normativa contenuta nel Codice Antimafia, la confisca ha permesso di sottrarre al clan beni in grado di ''inquinare'' l'economia legale.
Nello specifico, si tratta del patrimonio aziendale, in tutto o in parte, di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive-culturali nel comune di Roma (per lo più ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonché il commercio di autovetture e l'edilizia. Tra queste attività figura anche l'associazione ''Femus Box'' che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto Spada aggredì la troupe di NEMO, venendo poi condannato per lesioni aggravate dal cosiddetto metodo mafioso. Gli ulteriori beni oggetto di confisca sono costituiti da due immobili a Ostia e Ardea (Roma), 13 automezzi e disponibilità finanziarie su rapporti bancari e postali.

Foto © Imagoeconomica

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