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di AMDuemila
“Stamani il testimone di giustizia Luigi Coppola si è recato al Ministero degli Interni per conferire con il ministro Luciana Lamorgese. Dopo avere inutilmente e lungamente atteso la segreteria del Ministro ha fatto sapere che il testimone di giustizia non sarà ricevuto. Al Viminale, questa è la conclusione alla quale siamo giunti, da tempo non interessa più occuparsi e preoccuparsi di lotta alle mafie e di concrete politiche di sostegno a coloro che denunciano”. Ad affermarlo è Ignazio Cutrò, presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia. “Scomparsa dalla agenda del Governo, la lotta alle mafie resta solo materia per i libri di storia e del giornalismo. Mancata assegnazione della delega al viceministro alla Presidenza della Commissione Centrale, mancato accoglimento delle proposte di modifica al decreto attuativo della legge sulla assunzione dei testimoni, revoca delle scorte, abbandono delle famiglie dei testimoni e dei collaboratori di giustizia che finiscono per essere barbaramente assassinati. Nulla di tutto ciò interessa il ministro Lamorgese che sta comodamente chiusa nel silenzio del suo Palazzo salvo ogni tanto dichiarare che legalità vuol dire futuro. È di straordinaria evidenza - ha proseguito Ignazio Cutrò -, l'ipocrisia di questa falsa narrazione della lotta alle mafie. Invitiamo con urgenza il ministro Lamorgese ha guardare più da vicino e ci spieghi il suo silenzio. Continuare a rinviare queste decisioni, prosegue Cutrò, impedisce alle nostre famiglie non solo di guardare al futuro ma sopratutto impedisce di vivere anche il presente. Questo Governo - ha concluso il presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia - non ha ancora dato alcun segnale di sostegno a coloro che con coraggio civile hanno testimoniato nei processi contro le mafie”.

Foto da Facebook

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