'Delitto avvenne due mesi dopo ad Amsterdam'
"Eravamo in macchina. Stavo andando a cena con Tucci e lui mi disse che faceva parte del gruppo che ha ammazzato il pregiudicato coinvolto nel quadruplice omicidio". Lo ha ribadito il collaboratore di giustizia Carlo Magno che questo pomeriggio ha testimoniato, in collegamento da una località segreta, in Corte d'Assise a Foggia nel corso del processo a carico di Giovanni Caterino, presunto basista del commando armato che la mattina del 9 agosto 2017, a San Marco in Lamis (Foggia), ha ucciso il boss di Manfredonia, Mario Luciano Romito, il cognato Matteo de Palma, e due innocenti: i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, imprenditori agricoli: questi ultimi si trovavano su un furgoncino che seguiva casualmente l'auto a bordo della quale viaggiava il capo clan Romito, vero obiettivo dei sicari. Non e' ancora chiaro se i due siano stati eliminati perche' scambiati per pregiudicati vicini al capoclan oppure perché testimoni scomodi dell'omicidio. Carlo Magno, reo confesso dell'omicidio di Saverio Tucci, ucciso ad Amsterdam nell'ottobre 2017, ha raccontato agli inquirenti che Tucci gli confidò di aver fatto parte del commando che eliminò il boss Romito. "Saverio Tucci - ha detto - mi spiegò che delle persone erano state a casa di Romito un paio di giorni prima il quadruplice omicidio. Poi le stesse persone si sono 'girate contro di lui' (contro Romito, ndr), e Tucci faceva parte di questo gruppo". Durante il collegamento, Carlo Magno rispondendo alle domande del pubblico ministero Luciana Silvestris, ha detto che Tucci gli aveva confidato che "faceva parte delle persone che avevano un certo spessore. Non ha mai fatto dei nomi precisi o non ne ha mai fatto di gruppi criminali. Lui - ha riferito in aula il 'pentito' - diceva che stava da tutte e due le parti: sia con la Mafia garganica, sia con quella foggiana".
ANSA