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Dopo fuochi d'artificio a Pozzuoli per fine pena detenuti
Roma. "Camorra e neomelodici. Quello fra certe espressioni canore e Camorra è un rapporto spesso perverso, in cui si consolidano nel tempo coaguli di ambiguità che vanno sciolti. Quanto avvenuto a Pozzuoli dimostra quanto si debba far attenzione ai tentativi di costruire una cultura popolare usa ad accettare la prevalenza dei simboli della criminalita' organizzata di stampo mafioso sullo Stato. Concerti in piazza con dediche a detenuti ed inni a miti della Camorra, fuochi d'artificio, per festeggiare la fine della detenzione di galeotti ritenuti organici ai clan di Camorra, con relativa occupazione di suolo pubblico, il tutto senza autorizzazione alcuna, questo avveniva a Pozzuoli pochi giorni fa: ce lo possiamo permettere senza battere ciglio? Lo Stato può ammettere che tutto avvenga senza rilascio di alcuna preventiva autorizzazione? Che sia chiaro: le domande precedenti son evidentemente retoriche, perché lo Stato ha il dovere/diritto di consentire o meno prima, e non di intervenire dopo a sanzionare l'affronto subito riconoscendo mestamente la sua impotenza...". Lo scrive su Facebook il presidente della commissione antimafia Antimafia Nicola Morra.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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