Roma. In un'intervista al "Corriere della Sera" il senatore di Liberi e uguali Pietro Grasso si dice "preoccupato" per il rischio che la Corte europea dei diritti umani possa bocciare l'ergastolo ostativo a mafiosi e terroristi "perchè non sono sicuro che a livello europeo, attraverso la sola lettura delle carte, si riesca a percepire fino in fondo la pericolosità e l'incidenza della criminalità organizzata in Italia. Un mafioso non può reinserisi se non rompe le regole dell'organizzazione criminale, e questo si dimostra solo collaborando con lo Stato. Inoltre - prosegue Grasso - la norma concede la possibilità di accedere ai benefici anche a chi dimostra di non avere più legami con l'ambiente criminale pur non potendo fornire nuovi elementi ai magistrati". Quindi, l'ex presidente del Senato conclude: "La strada per uscire dall'ergastolo ostativo c'è già, e ovviamente dipende dallo spessore criminale dei singoli detenuti. L'abolizione dell'ergastolo era uno dei punti del papello di richieste che Riina pretendeva dallo Stato per fermare le stragi".
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