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Processo Columbus, tribunale incompetente e sentenza annullata
Ordinata l'immediata liberazione di cinque imputati per il traffico di droga Usa-Calabria
Trasmessi gli atti alla Procura di Catanzaro
di AMDuemila
La Corte d'appello di Reggio Calabria, cogliendo il ricordo di cinque presunti narcos finiti nell'inchiesta Columbus con l'accusa di essere stati soci d'affari dei picciotti calabresi trapiantati nel Queens di New York, ha annullato la sentenza con la quale erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Palmi nel dicembre 2017. Una decisione che comporta l'immediata liberazione degli imputati se non detenuti per altra causa. Così sono tornati in libertà Cosimo Berlingeri, Basilio Caparrotta, Domenico Berlingeri, Franco Fazio, Pino Fazio.
I giudici hanno inviato gli atti, per competenza, alla procura di Catanzaro affinché dia il via ad un nuovo procedimento. L'inchiesta Columbus nasce dall'arresto di Gregorio Gigliotti, condannato negli Stati Uniti insieme alla moglie e al figlio. L'epicentro del traffico di droga era il ristorante nel quartiere del Queens di New York, di proprietà di Gigliotti. Dopo mesi di indagini l’Fbi fece un blitz nel locale gestito dal calabrese di Serrastretta, in provincia di Catanzaro, furono rinvenuti cocaina, marijuana, 100mila dollari in contanti, sei pistole e un fucile. Nel corso del processo con il rito abbreviato sono stati condannati i fratelli Carmine e Francesco Violi, originari di Sinopoli mentre negli Usa, insieme a Gigliotti e alla sua famiglia, era stato processato anche il gruppo proveniente dal Costa Rica che, secondo quanto emerso nel corso delle indagini degli agenti federali americani, forniva la droga al gruppo che faceva capo a Gigliotti, che era in affari con gli Alvaro di Sinopoli. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Contestabile, Viscomi, Miceli, Guerriero, Marchesi e Larussa.

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