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mafia cinese 850Magistrato su boss scarcerati. Presentato libro di Sturlese Tosi
Firenze. "Lo dicevano anche per il cosiddetto 'Mondo di mezzo' a Roma, e poi c'è stata la sentenza di condanna che ha riconosciuto il carattere mafioso" del sodalizio criminale. Lo ha affermato Pietro Suchan, procuratore capo di Lucca e già sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, a proposito del tribunale del riesame che scarcerò i boss cinesi arrestati nell'ambito dell'inchiesta 'China Truck' della Dda di Firenze e della squadra mobile di Prato. Le mafie cinesi, ha osservato il magistrato alla presentazione del libro 'La Triade italiana' di Giorgio Sturlese Tosi, presentato oggi al Consiglio regionale della Toscana a Firenze, "sono organizzazioni criminali particolarmente potenti: vivono in parte del consenso di chi viene soggiogato, che è preoccupante; vivono con l'apporto corruttivo nei confronti delle istituzioni pubbliche, e un'etica condivisa anche alla base di culto dell'illegalità, in particolare dell'evasione fiscale”. L'inchiesta della Dda ricostruiva i delitti compiuti in Italia e in Europa dalla triade cinese che opera da Prato. Una triade con radici in Cina, base in Toscana e che mostra di avere un controllo sui clan orientali in tutta Europa, controllando anche le potenti gang cinesi di Parigi, oltre ad avere legami e frequentazioni a Roma. Il tribunale del riesame però non ha ravvisato la pericolosità connessa al vincolo mafioso e anche per questo ha scarcerato boss onorati e temuti nella comunità orientale di Prato.


Mafia cinese: Sturlese Tosi, puntare su giovani per legalità
Presentato libro 'La triade italiana'
Firenze. "La speranza è puntare sui giovani cinesi smascherando gli italiani, perché il business dell'illegalità cinese fa comodo a tanti: dobbiamo continuare con la prevenzione, con la campagna per il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli obblighi di legge". Lo ha detto il giornalista Giorgio Sturlese Tosi presentando il suo libro 'La Triade italiana' in Consiglio regionale della Toscana a Firenze dedicato alla penetrazione della mafia cinese in Italia e in particolare alla base di Prato da cui l'organizzazione criminale orientale sembra controllare tutte le gang attive in Europa, anche quelle molto potenti di Parigi. "Tutti quelli della mia generazione e i più anziani - ha spiegato il giornalista - sono quelli del 'non parlo italiano', quelli che hanno paura di questi clan, non hanno il coraggio di rivolgersi alle nostre forze dell'ordine. I giovani cinesi, che tifano Fiorentina e parlano come parliamo noi, non hanno quella mentalità, quella paura, sono quelli che fanno lavori normali e pagano le tasse. Bisogna provare a puntare su di loro". Alla presentazione del libro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, e il procuratore capo di Lucca Pietro Suchan che da magistrato della Dda ha affrontato indagini dedicate alle ramificazioni criminali della 'mafia gialla'.

ANSA

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