Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

borrometi paolo c imagoeconomica 59Annunciata per libro Un morto ogni tanto, si approvi norma legge
Roma. La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine nazionale dei giornalisti "continueranno ad essere al fianco del collega Paolo Borrometi" contro il quale è stata annunciata una querela temeraria per il libro-denuncia, uscito il 25 ottobre, 'Un morto ogni tanto' (Solferino). "Neanche il tempo di fare capolino in libreria e il libro 'Un morto ogni tanto', scritto dal giornalista Paolo Borrometi, è finito nel mirino di chi vuole impedire ai giornalisti di fare il proprio lavoro e ai cittadini di conoscere storie vere di mafia e di mafiosi. Ventiquattr'ore dopo l'uscita del libro-denuncia, al collega Borrometi è stata annunciata la prima querela con richiesta di risarcimento da parte di un ex deputato dell'Assemblea regionale siciliana che professa la propria estraneità ai fatti riportati" sottolineano in una nota Fnsi e Cnog. "Riteniamo - continua la nota - che in questo, come in tutti gli altri casi che ha denunciato attirandosi le ire di pezzi di clan mafiosi che progettavano anche un attentato ai suoi danni, il collega Paolo Borrometi abbia agito con rigore professionale. I fatti da lui riportati trovano riscontro in atti giudiziari e in inchieste della magistratura. Siamo certi che anche questa nuova azione annunciata contro di lui si risolverà nel nulla esattamente come le altre". Questa vicenda, dicono la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine nazionale dei giornalisti, "conferma la necessità, più volte sostenuta e ribadita dalla Fnsi, di approvare una norma di legge che sanzioni chi fa un uso temerario della giustizia contro i giornalisti. Minacciare e intimidire i cronisti con querele bavaglio significa attaccare l'articolo 21 della Costituzione e il diritto dei cittadini ad essere informati. Per questo è auspicabile che gli interventi di Parlamento e Governo vadano nella direzione della difesa del diritto di cronaca e del rafforzamento delle tutele e dei diritti del lavoro giornalistico, piuttosto che concentrarsi in atti chiaramente ritorsivi, come il taglio dei contributi ai piccoli giornali e alle emittenti televisive locali, che indeboliranno il pluralismo dell'informazione causando la perdita di migliaia di posti di lavoro”.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos