Legge ferma a quando problema era oste mescolava acqua con vino
Pistoia. Per contrastare le agromafie "la prima cosa che si dovrebbe fare, e siamo molto in ritardo, è una normativa al passo coi tempi". Lo ha detto Gian Carlo Caselli, partecipando oggi a Pistoia al convegno 'Agromafie e tutela del territorio. Il bello della legalità'. "Noi abbiamo una legge che è vecchia come il cucco - ha aggiunto - ancora ferma a quando il problema dei problemi era l'oste che mescolava l'acqua col vino. Le cose sono cambiate radicalmente, totalmente, enormemente, bisogna aggiornare la normativa che altrimenti non funziona, anzi apre delle fenditure, presenta delle falle enormi, delle voragini, attraverso le quali si può infilare di tutto, compresa la mafia". "Per fermare, per contenere, per ridurre le presenze illegali, fino a quelle mafiose - ha detto ancora Caselli - occorre una normativa più efficace, più stringente, che funzioni e non quella cosa che è un colabrodo che abbiamo attualmente".
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Agromafia: Caselli, in regioni ricche rischio più alto
Pistoia. "La mafia purtroppo è ricca, droga, armi, gioco d'azzardo, traffico di rifiuti tossici, appalti truccati e oggi anche traffico di esseri umani, questi soldi per poterseli godere li deve investire e dove va a investirli? Dove c'è più ricchezza, dove il denaro altrui, pulito, circolando in quantità sufficiente può consentire la mimetizzazione nella fase del riciclaggio del denaro sporco, del denaro mafioso". Lo ha detto Gian Carlo Caselli, partecipando oggi a Pistoia al convegno 'Agromafie e tutela del territorio. Il bello della legalità'. Caselli, parlando all'interno del palazzetto dello sport ad una folta platea di studenti e esponenti del mondo economico locale, ha sottolineato che "sono soprattutto le zone ricche, paradossalmente, che devono temere un po' di più, non quelle povere, dove se arriva del denaro fresco in abbondanza uno se ne accorge subito".
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Agromafia: Caselli, occorre normativa al passo coi tempi
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