di Giuseppe Lumia
Sono passati ben 29 anni da quando fu barbaramente trucidato il giovane di Polizia Nino Agostino. Non dimentichiamo mai che con Lui cadde la moglie, Ida Castelluccio, che era in attesa di un bimbo!
Agí la mafia? Sicuramente ebbe il suo ruolo. Agostino prestava servizio al Commissariato di San Lorenzo, un vasto mandamento dove regnava la potentissima mafia dei Madonia, ancor oggi protagonista di quella Cosa Nostra feroce e collusiva a tutti i livelli.
Ma anche in questo omicidio fanno capolino tanti altri protagonisti: servizi deviati e non, agenti infedeli e alcuni filoni portano addirittura all’organizzazione di Gladio e alla mafia-massoneria di Trapani. Anche in questo caso vennero sottratti e fatti sparire gli appunti di Agostino contenuti in un manoscritto, benchè sequestrato con modalità abbastanza inconsuete.
Quel lontano 5 Agosto del 1989 si trovava solo ad un mese e mezzo dall’attentato dell’Addaura a Giovanni Falcone che ebbe a dire, proprio di Agostino, che gli salvò la vita.
L’omicidio Agostino si intreccia in alcuni suoi percorsi, nello scenario dell’Addaura, con un altro omicidio tutto da far emergere nella sua completezza: omicidio Piazza, anche lui poliziotto ed agente dei servizi nonché, a quanto pare, membro della stessa Gladio.
L’Addaura l’ho sempre considerata l’avvio della stagione delle stragi ‘92-‘93 e le “menti raffinatissime” che Falcone coniugò costituiscono il filo rosso da tirare per capire e fare piena verità e giustizia.
Leggere cosa scrive Salvo Palazzolo su Agostino è illuminante per chi volesse approfondire. Così anche quello che oggi scrive un altro giornalista, Rino Giacalone.
Scavare anche su questo ennesimo delitto e non fermarsi nella ricerca della verità, anche se sono passati troppi anni, non può che far del bene alla nostra martoriata storia e allo stesso futuro della nostra travagliata democrazia.
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Foto © Imagoeconomica
Omicidio Agostino: di mafia e di quant'altro?
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