Reggio Emilia. Ammonta ad almeno 14 milioni di euro la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali avanzata oggi dagli avvocati di parte civile degli enti pubblici che si sono costituiti parte civile al processo Aemilia, contro le infiltrazioni di 'Ndrangheta al Nord. Il dibattimento di primo grado, nell'aula bunker allestita nel cortile del Tribunale di Reggio Emilia, si sta avviando a conclusione dopo la requisitoria dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Bologna. La Regione Emilia Romagna ha quantificato un risarcimento complessivo di 3 milioni di euro; 500mila quelli richiesti per la Presidenza del Consiglio da parte dell'avvocatura dello Stato. Per conto della Provincia di Reggio Emilia e dei Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo le richieste sono state avanzate dagli avvocati Salvatore Tesoriero e Federico Fischer. Per i capi di imputazione di associazione a delinquere di stampo mafioso è stata chiesta la condanna di 13 imputati al pagamento, in solido tra di loro, di 500mila euro alla Provincia e al Comune di Brescello e di 300mila euro per ognuno dei Comuni di Bibbiano, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo. In più, per ognuno dei capi d'imputazione per i quali è stata e prevista l'aggravante mafiosa (poco più di un centinaio, tra estorsioni, usure, danneggiamenti, frodi fiscali, reati finanziari e armi) richiesti risarcimenti tra i 25mila e i 100mila euro a seconda della gravità.
ANSA
Aemilia: enti pubblici chiedono 14 milioni di risarcimento
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