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"La disdetta dell’incontro con Paolo Borrometi in una scuola a Rosolini, a pochi chilometri da Pachino (luogo in cui i boss avevano organizzato l’attentato ai danni del giornalista e della sua scorta scoperto dalla Polizia e dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania), al di là delle intenzioni, è un segnale bruttissimo che ci preoccupa e ci angoscia". Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
"C’è il rischio - proseguono - che tali atteggiamenti vengano presi come segnali di paura e coinvolgano le comunità, dando inevitabilmente segnali di debolezza a chi vorrebbe tapparci la bocca. In momenti come questi, invece, si dovrebbe fare tutti squadra ed organizzare numerose manifestazioni per far comprendere che non abbiamo paura di chi vorrebbe morto Paolo, per di più con un attentato dalle modalità degli anni bui delle bombe. Chiediamo, a questo punto, che non sia più la scuola ad organizzare l’incontro, ma che siano il Comune di Rosolini e le associazioni del territorio, ad iniziare ovviamente da Libera, a promuovere un evento pubblico in piazza in cui Borrometi possa spiegare le sue inchieste con nomi e cognomi, ad iniziare dai boss che lo volevano morto".

articolo21.org

Foto © Imagoeconomica

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