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I fatti risalgono alla mattina di Pasqua in un locale alla Romanina. Picchiato a sangue anche il barista, che ora dice: "Ho paura". La sindaca: "Inaccettabile"

La sindaca di Roma Virginia Raggi è andata  in via Salvatore Barzilai, alla Romanina, per incontrare la moglie del titolare del Roxy Bar, dove il giorno di Pasqua è avvenuto un raid  portato a termine da esponenti del clan Casamonica, che pretendendo di essere serviti per primi, hanno aggredito e picchiato una ragazza disabile, il barista romeno e poi hanno distrutto il locale. "Aggressione intollerabile" ha commentato Raggi. Mentre il ministro dell'Interno fa sapere di aver chiesto al capo della polizia, Franco Gabrielli, "una risposta ferma e tempestiva. Atti di questo tipo non possono rimanere impuniti".



IL RACCONTO Violenza perché non erano stati serviti per primi

IL BARISTA: "HO PAURA"
. "Ora ho paura, sia per me che per i miei bambini. Temo che si possano vendicare", spiega il barista aggredito durante il raid. "Loro quel giorno non volevano aspettare la fila e hanno detto 'Qui no i siamo i padroni, è tutto nostro'. Pensavo che la signora stesse con loro poi ho capito che stavano litigando e lei mi difendeva, ad un certo punto le hanno gridato anche ti ammazzo" aggiunge.

INDAGA LA DDA, AGGRAVANTE MAFIOSA. Sull'accaduto è stata aperta un'indagine affidata ai magistrati della Dda. L"ipotesi è che gli inquirenti possano valutare di contestare l'aggravante mafiosa. Le indagini, avviate per i reati di lesioni, minacce e danneggiamento, sono state affidate alla polizia e chiamano in causa Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio. A dare il via agli accertamenti del commissariato Romanina è stata la denuncia presentata dalla ragazza. Non è escluso che il caso possa finire all'attenzione dei magistrati della Dda, considerati i personaggi coinvolti. "Uniti contro la criminalita'. Le immagini dell'aggressione dei Casamonica nei confronti di una donna disabile e un barista sono inaccettabili. Le istituzioni non abbassano lo sguardo. #FuoriLaMafiaDaRoma". Commenta la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Twitter.


L'aggressione era avvenuta in due fasi. All'inizio i due entrano ma il barista non li vede, loro si inalberano, offendono il ragazzo. La giovane disabile reagisce: "Andate da un altra parte se non vi piace qui". Casamonica, 26 anni e all'attivo condanne per estorsione e falso più un processo per evasione, le strappa con una mano gli occhiali e li lancia dietro al bancone, poi si sfila la cinta dai pantaloni e la passa a Di Silvio che comincia a colpire la giovane a colpi di cinghia e poi con calci e pugni. Nessuno interviene, il locale si svuota. Loro vanno via ma tornano dopo mezz'ora.  Spaccano la vetrina, rovesciano tavoli e sedie: " Qui comandiamo noi, non te lo scordare: questa è zona nostra. Ora questo bar lo devi chiudere, altrimenti sei morto". Anche questa volta nessuno si muove. Ci sono cinque i clienti che rimangono seduti a giocare ai videopoker. Il barista è a terra, il suo volto è coperto di sangue.

"Io non ho paura, non l'ho mai avuta. A prescindere da chi sono e di chi è la nazionalità", dice Roxana, la moglie del barista. "Mio marito sta bene adesso, noi non abbiamo niente contro nessuno ma chi ha sbagliato deve pagare. L'unica cosa giusta da fare in questi casi è chiamare le forze dell'ordine e denunciare"

ZINGARETTI: "DA REGIONE ASSISTENZA LEGALE". Solidarietà alle vittime dell'aggressione è arrivata dal presidente della Regione Nicola Zingaretti. "Questa mattina Gianpiero Cioffredi, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza e Legalità Regione Lazio, ha incontrato la titolare del Bar dove è avvenuto il raid dei Casamonica per comunicarle che avrà il pieno sostegno da parte degli avvocati della rete antiusura della Regione Lazio e che l'ente si costituirà parte civile nel processo. Infine, sempre di concerto con la rete antiusura della Regione - conclude il governatore - verrà garantito un contributo economico a favore dell'attività commerciale, a titolo di risarcimento per i danni ricevuti e, soprattutto, per dimostrare la vicinanza delle istituzioni a chi si oppone con la propria onestà ai fenomeni mafiosi". Condanna anche da parte della ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ha telefonato alla donna aggredita. "Sono fiera di lei, ha dato una lezione di civilta' a tutti. Sono orgogliosa della sua reazione di fronte a un'ingiustizia. Lei e' un esempio per tutti perche' a furia di abbassare la testa di fronte a comportamenti violenti c'e' il rischio che vengano percepiti come normali".

roma.repubblica.it

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