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spada roberto piervincenzi danieledi AMDuemila
Di quella testata contro un cronista della Rai ha sostenuto di “non ricordare nulla” e si è anche detto pronto a “chiedere scusa a tutti i giornalisti”. Così Roberto Spada, il rampollo di una delle famiglie criminali più attive sul litorale romano, ha parlato nei giorni scorsi, collegato in videoconferenza dal carcere di Tolmezzo, durante il processo che lo vede imputato, assieme a Ruben Alvez del Puerto, di violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso ai danni del giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi e del suo operatore Edoardo Anselmi, avvenute il 7 novembre scorso a Ostia. “Mi vergogno di quello che è successo - ha affermato Roberto Spada -. Chiedo scusa a tutti i giornalisti, ma di quei momenti non ricordo più nulla, ho visto tutto nero”. Roberto Spada, che nelle scorse settimane è stato raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare per omicidio volontario e altri reati nell’ambito della maxi-indagine che ha portato all’arresto di una trentina di persone, ha fornito la sua versione su quanto accaduto. “Nelle ore successive al fatto mi sono rivisto nel video - ha aggiunto -. Non c’è giustificazione a quello che ho fatto”.

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