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ravida mario c antonio condorellidi Mario Ravidà*
Alla luce degli eventi che vedono Borrometi nel mirino dei Catanesi, appartenenti al clan Cappello, devo necessariamente ricordare come strutture investigative, come la D.I.A. (in particolare quella di Catania) prima degli anni 2000 vedeva un gruppo interforze d'investigatori sviluppare vere indagini antimafia in tutta la Sicilia orientale, con risultati eclatanti che portavano nelle patrie galere il "fior fiore" di appartenenti alle mafie operanti in tutto il territorio della Sicilia Orientale; dopo quella data, in concomitanza con la "trattativa" Stato-Mafia, la Struttura veniva di fatto depotenziata, con una inspiegabile modifica dei compiti che da pure investigazioni, come da direttive nazionali, si dovevano, invece, aggredire i patrimoni mafiosi. Quindi, la Struttura, veniva privata di gran parte di uomini che prima erano impegnati in indagini Giudiziarie per rafforzare il settore indagini preventive. Vi ricordo che le indagine preventive, sebbene ancor oggi non ho capito a cosa servono se non supportate da indagini Giudiziarie, vengono già effettuate da tutte le altre forze di Polizia che hanno più possibilità della D.I.A. in quanto formate da più uomini. La D.I.A. di fatto, come già detto, viene depotenziata e ridotta alla stregua di altre strutture investigative, con la differenza del numero di uomini di appartenenza notevolmente inferiori ad altre analoghe strutture. Prima delle "direttive" citate, la Struttura D.I.A., slegata da altri compiti, si poneva come l'Ufficio antimafia più importante e che con la caratteristica dell'interforze, acquisiva quella capacità di conoscenza e di investigazione che altri Uffici non potevano avere. Mi chiedo oggi se le indagini che sviluppava la D.I.A prima degli anni 2000 non abbiano creato imbarazzo e preoccupazione per le compartecipazioni di Politici coinvolti in quasi tutte le attività che si portavano a termine e per questo motivo, di fatto, riportata, con il cambio dei compiti, ad Ufficio analogo ad altri già esistenti! Credo che altre preoccupazioni che le indagini D.I.A. potevano creare, erano la possibile scoperta di elementi che potevano supportare il processo "Stato-Mafia" in corso a Palermo. Vi ricordo l'omicidio di Ilardo, la segnalazione del 2001 che indicava gli autori dell'omicidio, il grave e inspiegabile ritardo con cui viene messa al corrente l'Autorità Giudiziaria di Catania della segnalazione e le mancate doverose investigazioni mai fatte sia d'iniziativa della D.I.A. di Catania che delegate dall'A.G.. Solo dopo 12 anni venivano indagati e processati gli autori dell'omicidio; gli stessi già segnalati 12 anni prima. Credo che un nuovo Governo, dovrebbe immediatamente verificare quanto detto e riportare quelle strutture investigative allo stato di prima degli anni 2000. Scusate la lungaggine. Ma la rabbia è quella di chi ha vissuto fatti, che sebbene denunciati, ancora oggi, non hanno una risposta da nessuno e che vedono le organizzazioni mafiose, "ritornare" con l'arroganza di poter organizzare un omicidio come quello di Borrometi!

Tratto da: facebook.com

In foto: *l'ex sostituto Commissario Dia (© Antonio Condorelli)

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