"Era un ragazzo per bene. Cresciuto in una famiglia molto unita, che lo aveva educato insegnandogli i veri valori della vita". Con queste parole riportate sul sito gliinvisibili.it ricordiamo oggi Giammatteo Sole nel giorno del 28° anniversario del suo barbaro omicidio.
"Giammatteo Sole è una vittima di mafia - scrivono i membri di "Indietro verso il futuro" su facebook - che ha avuto una sola colpa: era il fratello della fidanzata di Marcello Grado, figlio del mafioso Gaetano, che poi si pentì dopo l'arresto nel 1989.
Il giovane, figlio di un ufficiale di riscossione all'Esattoria, era un geometra ed era entrato in una comitiva di ragazzi che trascorreva i pomeriggi a Villa Tasca.
Nel gruppo di amici c'erano anche la sorella Floriana e un altro fratello, Massimo. In quella comitiva sbocciò un amore, quello tra la sorella di Giammatteo e Marcello Grado. Un amore che, alla fine, ha portato la morte in casa della famiglia Sole.
La sera del 22 marzo del 1995 Giammatteo Sole, di ritorno da lavoro, venne fermato da due falsi poliziotti.
Uno dei due era Gaspare Spatuzza che poi, dopo il pentimento, raccontò come venne ucciso il giovane. “Rideva alle nostre domande, era un'animella”, ha raccontato Spatuzza.
Tre settimane prima del delitto di Sole venne ucciso Marcello Grado. Nella seconda guerra di mafia tra i palermitani e i corleonesi spuntò il sospetto che qualcuno stesse ordendo il rapimento dei figli di Totò Riina. I Grado furono indicati tra chi avrebbe partecipato a quel piano. E per questo, Giammatteo Sole venne rapito e poi ucciso. I corleonesi volevano scoprire se quel giovane conoscesse qualche particolare".
Info: gliinvisibili.it - facebook.com
Foto © Barbara de Luca
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