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maggiani chelli giovanna 2 c BramoSestiniI murales, vari murales, con la faccia di Riina, comparsi ieri 26 gennaio 2018, non sono poi una cosa da minimizzare, almeno secondo noi.
Si è data in fretta una interpretazione alla distribuzione dell’effige di Riina nel centro storico di Firenze, mirata a proteggere il lavoro antimafia delle istituzioni. Quasi a dire come sempre: “la mafia a Firenze non c’è, perché noi diamo ampi spazi alla legalità e quindi rimandiamo al mittente la foto di Riina”.
Il problema però è che il faccione delinquenziale di Riina minaccioso dipinto di rosso, con sotto scritto “Santo Subito”, è apparso il giorno in cui al processo trattativa Stato-mafia a Palermo i pubblici ministeri hanno chiesto alla Corte le pene per gli imputati.
La Corte ha inoltre annunciato a fine udienza che il 2 febbraio p.v. saranno le parti civili a parlare e la nostra Associazione è fra quelle nominate parti civili.
Insomma, sono passate poche ore dalla richiesta di ulteriori 16 anni per Leoluca Bagarella e il non luogo a procedere per Giovanni Brusca, e guarda caso Firenze è stata inondata di foto del defunto capo di “Cosa nostracon la scritta “Santo subito” .
“Santo subito” perché? Si mira ancora una volta a dire non è stato Riina a fare la strage di via dei Georgofili, ma altri e il capo di “ Cosa nostra” ancora una volta viene presentato come il “parafulmine” d’Italia? O “Santo subito” in tono intimidatorio di minaccia, di ricatto?
Le nostre famiglie hanno pagato un prezzo altissimo a Firenze la notte del 27 Maggio 1993, perché Riina non voleva per se e per gli altri il 41 bis e la confisca dei beni, chiediamo alle istituzioni di non serrare i ranghi davanti alle foto di Riina seminate nelle vie di Firenze, ma di guardare a quel processo di Palermo, che a ben ragionare forse apre le porte ad un altro processo, quello per strage ai “concorrenti di Riina” per il massacro del 27 maggio 1993, da doversi tenere  presso il Tribunale di Firenze.

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

Foto © Bramo Sestini

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