Maggiani Chelli, 'Mafia sceglie nuovo capo anche da carceri'
Firenze. "Mentre la Chiesa di Papa Bergoglio ha avuto la forza e il coraggio di dire no a qualsiasi riconoscimento per la mafia stragista, rifiutando i funerali a 'Toto u curto', lo Stato non ha saputo resistere e ha firmato un 'lascia passare' oltre il 41 bis, affinché i familiari di Riina potessero essere con lui mentre moriva". Lo fa osservare Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, in un comunicato stampa. "E così - aggiunge - come era da aspettarsi, i media che aderiscono a fare da becchini al 41 bis, stanno in queste ore perorando la causa della mafia al grido di 'Provenzano e Riina sono morti aboliamo il 41 bis!'", ma "il nostro contro grido è 'Si inasprisca il 41 bis visto che Provenzano e Riina sono morti e ora dal carcere 'si voterà' a mezzo di 'pizzini' nascosti anche nelle 'merendine' pur di partecipare alle elezioni di un nuovo capo di Cosa Nostra. Un nuovo capo di Cosa Nostra pronto per la prossima strage terroristica eversiva".
ANSA
Ass.Georgofili: "Becchini garantisti chiedono annullanento 41 bis"
Striscianti come non mai i “becchini” garantisti, mentre il cadavere di Riina è ancora caldo, chiedono subito l’annullamento del 41 bis.
Certo la carta bollata con il sigillo di Stato, affinchè i familiari di Riina potessero recarsi al suo capezzale, ha inviato un segnale di distensione e la mafia fa i suoi primi significativi passi per ottenere ciò che ha sempre voluto l’annullamento del 41 bis.
Non basta che il Ministro sia andato ad intestare alla società civile un bene confiscato alla mafia a Sarzanello della Spezia, oggi riportato a titoli cubitali dai quotidiani, per dare risalto all’antimafia.
Serve una presa di posizione forte e chiara, proprio perché Riina e Provenzano sono morti, necessita un inasprimento del 41 bis.
I mafiosi in carcere rei i strage del 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili, oggi sono ancora 13 e sono giovani e vogliosi di andarsene a casa a godersi i figli che hanno fecondato direttamente fra le sbarre del 41 bis, quando l’uscita del liquido seminale dal carcere era vietato, figuriamoci far entrare le mogli in carcere.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Figlia Riina, chiedevo rispetto dolore Televideo
19/11/2017 16:23
16.23 "La foto sfondo del mio profilo Fb non vuole affatto essere un messaggio mafioso dove si intima il silenzio, bensì la richiesta di rispettare questo mio personale momento di dolore". Lo scrive sul proprio profilo social la primogenita del boss Totò Riina, Maria Concetta, che dopo la morte del padre nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma due giorni fa, aveva postato la foto di una rosa nera e quella di una ragazza che mima il gesto del silenzio con scritto sul dito davanti la bocca "shhh".
Lo chiediamo noi alla famiglia Riina rispetto per la nostra disperazione. Così come alla Rai. 25 anni fatti di silenzi omertosi. Abbiamo sopportato di tutto oltre andare a riconoscere i nostri figli con il dentista in via dei Georgofili, per le colpe di quel massacratore di innocenti che era Salvatore Riina. Basta con questi proclami che solo disperazione e rabbia possono produrre in chi nel dolore vive da 25 anni.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili