ROMA. Sul codice antimafia «non si può tornare indietro» ha dichiarato il presidente del Senato Pietro Grasso a margine della festa di Articolo1-Mdp a Napoli,«un decreto che tra due settimane cambia la legge, sarebbe un boomerang per le forze politiche che l’hanno approvata». Sul codice, che mercoledì ha ottenuto il via libero definitivo alla Camera, pesa l’ordine del giorno presentato dal deputato del Pd Walter Verini con l’appoggio di Ap. In discussione ci sono le nuove misure della legge che estendono la confisca dei beni, oltre ai mafiosi, anche a chi è accusato di gravi reati contro la pubblica amministrazione quali peculato, corruzione e concussione. «Nessuno ricorda che l’applicazione delle misure di prevenzione antimafia vengono estese alla corruzione quando è dentro ad un sistema, ad un’associazione per delinquere» ha dichiarato Grasso. Le prime smentite arrivano però dal presidente del Pd Matteo Orfini che si è dichiarato estraneo al patto «se c’è non l’ho fatto io» ma aggiunge, «l’equiparazione tra corruzione e mafia nella legge è sbagliata».
La Repubblica
Foto © Emanuele Di Stefano
Codice antimafia, l'alt di Grasso: ''Non si cambia per decreto''
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