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falcone funerale dalla chiesa c letizia battagliaIl Craf assegna il riconoscimento nazionale alla siciliana Letizia Battaglia; premio regionale al pordenonese Mattia Balsamini

Il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia si prepara ad accogliere ospiti illustri. Il fine settimana a Spilimbergo sarà infatti tutto dedicato all’inaugurazione della 31a edizione della rassegna ‘Friuli Venezia Giulia Fotografia’. Venerdì 30 alle 20. 30, al Cinema Teatro Castello in piazza Duomo, Michele Smargiassi intervisterà la celebre fotografa siciliana Letizia Battaglia, vincitrice quest’anno del premio ‘Friuli Venezia Giulia Fotografia’ per un autore nazionale.

Prima donna fotografa a conquistare il prestigioso riconoscimento dedicato a W. Eugene Smith, grazie al suo eccezionale lavoro di documentazione dedicato ai delitti di mafia, realizzato per il quotidiano L’Ora, ricorda: “Al giornale venivamo considerati scattini qualunque. Quando mi hanno consegnato il premio mi si è aperto il cuore. Ho pianto, non perché premiassero la mia fotografia ma perché voleva dire che dall’altra parte del mondo qualcuno si era accorto del lavoro che avevamo fatto in Sicilia".

Se a lei non stesse stretta la definizione, si potrebbe azzardare che è diventata un simbolo: della lotta contro la mafia, dell’uso civile e intelligente della fotografia come strumento di lotta.  La sua storia è quella di una donna appassionata, ribelle, colta, curiosa, che usa la macchina fotografica come uno fra i molti mezzi per essere in contatto con la gente, per condividerne disperazione e gioie, per vivere.

Le sue opere rivelano un tormento interiore, molto simile per certi versi al suo modello ispiratore, Diane Arbus: “Se devo essere del tutto sincera, non mi sento una fotografa, sono una persona che fa fotografie, una donna che ha fatto il deputato, l'assessore, il volontariato all'ospedale psichiatrico – sottolinea - Una madre, una nonna e bisnonna. Ho iniziato la mia vita molto presto e l'ho vissuta riempiendola di tante cose”.

La cerimonia di consegna del premio a Palazzo La Loggia a Spilimbergo si terrà sabato 1 luglio alle 17.30: a seguire l’inaugurazione ufficiale della sua mostra antologica a Palazzo Tadea, nel salone al primo piano (dove resterà aperta sino al 3 settembre). Saranno esposte circa 60 fotografie, alcune di grande formato, che raccontano la Palermo di Letizia Battaglia attraverso i volti di bimbi dallo sguardo intenso, donne e uomini, scene di società, le luci e le ombre  di una città carica di storia come di drammatici contrasti.

Lo spazio espositivo ospiterà anche le opere di un giovane talento pordenonese, Mattia Balsamini (classe 1985), cui il Craf assegnerà il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia per un autore della Regione. La mostra si intitola ‘Leave to Learn,’ lasciare per imparare.

“Ho ripercorso con l’immaginazione viaggi che in questi ultimi anni mi hanno cambiato, lentamente e profondamente – racconta – riguardando le immagini che ho selezionato mi accorgo di quanto la fotografia rappresenti per me, un’ottima scusa per spostarsi, viaggiare e avvicinarmi a temi e storie che prima avrei considerato lontani”.

Balsamini si è trasferito nel 2008 a Los Angeles, dove ha intrapreso un percorso di studi al Brooks Institute of California con specializzazione nel settore pubblicitario. Nel 2010 è stato collaboratore e assistente di studio di David LaChapelle, nel 2011 ha conseguito il Bachelor con menzione d’onore ed è ritornato in Italia.

Dal 2012 è docente di fotografia al Master Interactive Media for Interior Design dell’Università Iuav di Venezia e dal 2016 docente di fotografia industriale allo Ied di Torino. La mostra comprende immagini compostissime, precise, a volte giocose altre volte quasi aliene, tanto la luce che le anima non appartiene a nessuna ora del giorno.

Ci sono anche ritratti, tra i quali il più recente e famoso di Bebe Vio, diventato una copertina di ‘Wired'. Sono immagini che parlano del lavoro nei laboratori di ingegneria quantistica del Mit, nella centrale nucleare di Caorso, in un’antica litografia di Vicenza, o in un set domestico, dove una matita appoggiata alla parete diventa un triangolo. Mattia Balsamini e il curatore della mostra Guido Cecere incontreranno il pubblico domenica 2 alle 20.30 al Cinema Teatro Castello.

ilfriuli.it

Foto © Letizia Battaglia

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