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ghedini niccolo c ansa“Eccola, è la puntuale macchinazione per mettermi fuori gioco”
di Carmelo Lopapa

L’avvocato Ghedini: “Notizie infamanti che già in passato si sono dimostrate false”
Roma. «Eccola, puntuale, l’ennesima macchinazione giudiziaria per screditarmi, per mettermi fuori gioco, riecco il solito teorema sulla mafia». La notizia delle intercettazioni di Giuseppe Graviano coglie Silvio Berlusconi di sorpresa, nel tranquillo weekend di Villa San Martino, ad Arcore. È il vortice della vecchia storia della presunta “contiguità” che sembra riaffiorare per portarlo a fondo.
Lui non ci sta, vuole replicare subito, l’avvocato Niccolò Ghedini è al suo fianco, in meno di due ore viene diffusa la lunga nota con cui viene respinta ogni accusa. In privato, il Cavaliere, che riceve decine di telefonate dei suoi parlamentari, è ancora più duro. «Una clamorosa sciocchezza, ma vi rendete conto? Come è possibile dar credito e soprattutto diffondere le parole di un mafioso come quello?», è lo sfogo. Ci sarà un motivo, secondo il leader di Forza Italia, «se questa spazzatura è stata messa in circolo giusto venerdì, a due giorni dal voto, e non lunedì, dopo le amministrative: sarebbe stata la cosa più logica». Dal suo punto di vista è la conferma della «macchinazione». Del tentativo di rimetterlo all’angolo, comunque penalizzarlo, «come alla vigilia di ogni appuntamento elettorale». Ma ancora più adesso, fa presente con un pizzico di orgoglio, «che sono tornato al centro della scena politica».
Berlusconi tra i quattro protagonisti del patto per la riforma elettorale naufragato due giorni fa, Berlusconi alle prese col rilancio di Forza Italia a pochi mesi dalle prossime elezioni politiche, Berlusconi impegnato con la difficile ricomposizione del centrodestra. Insomma, un momento cruciale. Ed ecco il nuovo affondo giudiziario, dal quale tuttavia «non teme alcuna conseguenza, sia chiaro», racconta chi gli ha parlato. Anche perché proprio l’avvocato Niccolò Ghedini gli ha fatto notare come non sia la prima volta che «questo signore», faccia trapelare roba su di lui. E poi già dalle inchieste sulle stragi di Caltanissetta, Firenze e Palermo sono emersi rimandi al fondatore di Forza Italia. «Tutti caduti puntualmente nel vuoto», è la linea del collegio difensivo con cui è stato rassicurato ancora una volta l’assistito. La lunga dichiarazione che Ghedini mette nero su bianco, corretta e limata col “capo” e infine diffusa nel pomeriggio è quasi un’arringa difensiva. «Dalle intercettazioni di Giuseppe Graviano, depositate dalla Procura di Palermo - si legge - composte da migliaia di pagine, corrispondenti a centinaia di ore di captazioni, vengono enucleate poche parole decontestualizzate che si riferirebbero al presidente Berlusconi. Tale interpretazione è destituita di ogni fondamento non avendo mai avuto alcun contatto né diretto né indiretto con il signor Graviano». Vengono bollate tutte come «illazioni» delle quali chiameranno a rispondere in Tribunale. «Berlusconi è totalmente estraneo a fatti simili, come è stato già dimostrato in più sedi giudiziarie», caso chiuso, insomma. Con postilla: «Ogni qual volta il presidente sia particolarmente impegnato in momenti delicati della vita politica e nell’imminenza di scadenze elettorali, appaiono notizie infamanti, infondate, inesistenti».
Una sola novità, in uno spartito che si ripete sempre uguale, ad ogni tegola giudiziaria sull’ex premier. Stavolta nessun coro di solidarietà e difesa in massa dei forzisti. Il solo Maurizio Gasparri, tra i parlamentari in carica, interviene contro le «ricostruzioni farneticanti».

Tratto da: La Repubblica

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