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quel terribile 9225 anni dopo voci narranti raccontano i loro ricordi
Palermo. "Ognuno di noi conserva nella memoria gli anni che, nel bene o nel male, hanno segnato la propria vita. Poi ci sono quelli che hanno segnato un'intera comunità. Con assoluta cognizione di causa il '92 si può definire così". Basterebbero queste parole di Giobbe Covatta, per raccontare il libro di Aaron Pettinari "Quel terribile '92. 25 voci per raccontare l'anno che cambiò la storia", pubblicato da Imprimatur. Giornalista pubblicista e capo redattore di "Antimafia Duemila", dal 2014 Pettinari ci parla di Palermo, della mafia e degli intrecci tra crimine organizzato e politica. Con questo suo libro sintetizza, facendo parlare 25 testimoni indiretti di vicende che hanno sconvolto il Paese, la rivoluzione e i cambiamenti profondi che il '92 portò in Italia. Venticinque anni dopo è immediato pensare alle stragi di mafia in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, all'inchiesta "Mani Pulite", al crollo della partitocrazia, la nascita dei primi populismi, lo scoppio della guerra in Bosnia, alla nascita dell'Unione Europea, alla definitiva dissoluzione dell'Urss maturata alla fine di dicembre del 1991. A raccontare l'anno che ha segnato uno spartiacque nella vita del Paese sono, però, "insoliti" testimoni. Non degli addetti ai lavori, ma personaggi dello spettacolo, intellettuali, giornalisti. Grazie alle loro parole viene ricostruito il 1992, anno a metà tra la speranza di un cambiamento possibile e il tragico dolore. Pezzi di un puzzle che si incastrano tra loro a cominciare dal 17 febbraio, quando scoppia il caso "Tangentopoli" con l'arresto dell'ingegnere Mario Chiesa. La "mazzetta" da 7 milioni, ricevuta dall'imprenditore Luca Magni, dà il via all'inchiesta "Mani Pulite". Basta scorrere ancora il calendario fino al 23 maggio per precipitare dallo scandalo alla guerra fra il potere criminale e lo Stato quando, alle 17.56, i killer di Cosa nostra innescano con un radiocomando a distanza mille chilogrammi di esplosivo, nascosti in un tombino dell'autostrada Palermo-Trapani, all'altezza dell'uscita per Capaci. Muoiono Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Appena 57 giorni dopo, alle 16.58, Palermo, e con essa l'Italia intera, sobbalza allo scoppio di una nuova bomba, stavolta in via d'Amelio. Una nuova strage in cui a perdere la vita sono Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. E' il secondo colpo al cuore dello Stato da parte di Cosa nostra. Da qui riparte la memoria, 25 anni dopo. Le 25 voci narranti sono di Manuel Agnelli, Maurizio Bologna, Ninni Bruschetta, Loredana Cannata, Fabio Caressa, Giancarla Codrignani, Lella Costa, Giobbe Covatta, Jacopo Fo, Annalisa Insardà, Canio Loguercio, Fiorella Mannoia, Neri Marcorè, Bruno Morchio, Alberta Nunziante, Michela Ponzani, Carmela Ricci, David Riondino, Andrea Satta, Vauro Senesi, Daniele Silvestri, Sergio Staino, Flavio Tranquillo, Dario Vergassola, Stefano Vigilante.

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