Abbiamo pianto in nome e per conto di Caterina, Nadia, Dario, Fabrizio e Angela e di tutti i feriti di via dei Georgofili, invalidati in modo grave, quando stamane 15 Settembre 2016 è stato prodotto dall’accusa, in aula al processo trattativa Stato Mafia, il documento che chiarirà come già fin dalle prime ore dopo l’arresto di Riina quel 15 Gennaio 1993, i vertici dei carabinieri, avessero in conferenza stampa, usato espressioni forti come “baratti per istituire trattative“ che hanno determinato la morte di cittadini inermi come i nostri figli.
Abbiamo bisogno di giustizia, perché quelle stragi del 1993 potevano essere fermate, abbiamo bisogno di giustizia oltre le parole sterili che ci sono state propinate in questi anni, il nostro grido pare non scalfire minimamente da ormai 23 anni, ma forse una speranza l’abbiamo.
Infatti vogliamo fortemente credere che con l’aiuto di magistrati coraggiosi come è stato Gabriele Chelazzi e oggi Antonino Di Matteo “ci sarà un Giudice a Palermo”.
E noi saremo lì per capire cosa è stato fatto, da uomini che stanno all’interno dei gangli dello Stato ai nostri figli, in nome di “baratti per istituire trattative“ con Salvatore Riina.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili