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ecomafie legambiente 2015Nel 2015 oltre 24.600 denunce e 7 mila sequestri
di AMDuemila
Roma. Il quadro delineato dal nuovo rapporto Ecomafia 2016 di Legambiente presenta una leggera flessione dei reati ambientali ma crescono gli arresti: primi segnali frutto di una inversione di tendenza dopo l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale, gli eco-reati. Nel 2015 sono stati accertati 27.745 reati ambientali e 188 arresti, 24.623 le persone denunciate e 7.055 i sequestri. Il nuovo rapporto,  presentato oggi a Roma al Senato registra anche un calo di reati relativi al ciclo dei rifiuti.
Secondo i calcoli di Legambiente nel 2015 ci sono stati ''più di 76 reati al giorno, più di 3 ogni ora''. E, si osserva nel report, ''nei primi otto mesi dall'entrata in vigore della legge'' sugli eco-reati ''sono stati contestati 947 reati, con 1.185 denunce dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto e il sequestro di 229 beni per un valore di 24 milioni di euro. Sono 118 i casi di inquinamento e 30 le contestazioni del nuovo delitto di disastro ambientale''. ''La pressione dell'abusivismo - si spiega nel report - continua senza tregua e non si ferma nemmeno davanti alla crisi del settore edilizio: nel 2015 sarebbero stati costruiti altri 18.000 immobili completamente fuori legge. Impressionanti anche i dati complessivi sul ciclo del cemento: sempre nel 2015 sono stati accertati quasi 5 mila reati, 13 al giorno, e sono stati effettuati 1.275 sequestri’’. La regione leader anche quest’anno è la Campania con il 18% delle infrazioni su scala nazionale, davanti a Calabria, Lazio e Sicilia. E su scala provinciale in testa Napoli (301 reati), poi Avellino (260), Salerno (229) e Cosenza (199).
Secondo il report crescono gli illeciti nella filiera agro-alimentare: oltre 20 mila reati accertati e 4.214 sequestri, per un valore complessivo che ammonta a più di 586 milioni di euro. In aumento anche il fenomeno del caporalato. Le Ecomafie continuano i loro affari anche nel racket degli animali con 8.358 reati nel 2015. A rischio anche i beni culturali: lo scorso anno ne sono stati recuperati o sequestrati dalle forze dell'ordine per un valore che supera i 3,3 miliardi (6 volte superiore a quello registrato nell'anno precedente che era stato intorno ai 530 milioni). Per quanto riguarda i roghi, maglia nera alla Campania per il numero più alto di infrazioni (894, quasi il 20% sul totale nazionale), seguita da Calabria (692), Puglia (502), Sicilia (462) e Lazio (440).

Fonte ANSA

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