Lo scioglimento del X Municipio di Ostia e una giornalista, Federica Angeli, che vive da tre anni sotto scorta per le minacce subite dai clan che da decenni comandano sul litorale laziale non sono elementi sufficienti a definire il 416 bis per la magistratura giudicante di Roma. E’ una vecchia storia. Un modus operandi consolidato. E’ il clima di “nebbia” che fa da sfondo alla sentenza pronunciata ieri dalla seconda Corte di Appello di Roma nel processo “Nuova Alba” nei confronti del clan Fasciani e Triassi di Ostia. Una sentenza che ribalta quella di primo grado, derubricando il reato di “associazione mafiosa” a semplice “associazione a delinquere”. Scene giubilo per i componenti delle famiglie dei condannati, le cui pene sono state nettamente accorciate. Questi ultimi risponderanno per reati che vanno dall’estorsione all’usura, dalla gestione degli appalti al controllo delle attività economiche, senza – però – l’aggravante di aver agito utilizzando la “modalità mafiosa”. Tra i condannati, rispettivamente a dieci, cinque e quattro anni e mezzo Carmine, Terenzio e Azzurra Fasciani mentre i due Triassi (Vito e Vincenzo) sono stati assolti.
Fuori dall’aula i componenti di entrambe le famiglie non hanno perso tempo a dileggiare Federica Angeli. “Ora ‘sta giornalaia la scrive la verità?”, le è stato urlato. Angeli, coraggiosa cronista di Repubblica, da anni scrive inchieste per fare emergere la verità sulle attività illecite nel litorale laziale e a Roma. I principali articoli sono raccolti in un libro di recente pubblicazione Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale (Castelvecchi 2016).
La Federazione nazionale della stampa italiana ha espresso immediatamente solidarietà alla collega Federica Angeli. “È auspicabile – affermano Lorusso e Giulietti, segretario e presidente Fnsi – che le autorità competenti facciano luce sull’accaduto individuando i responsabili perché a nessuno può essere consentito di insultare e intimidire un cronista che, come Federica Angeli, svolge il proprio lavoro nell’interesse esclusivo dei cittadini a essere informati”. A lei va la solidarietà della redazione di Narcomafie.
Tratto da: narcomafie.it
La redazione di Antimafia Duemila aggiunge la sua solidarietà e vicinanza alla giornalista Federica Angeli