Proseguono le udienze del processo Trattativa Stato-mafia.
Per il superteste Massimo Ciancimino sono giorni difficili da affrontare, i ripensamenti potrebbero essere dietro l’angolo, ma la promessa fatta a se stesso e ai suoi cari, non consente di arretrare.
“Ieri non è stata una bella giornata - confida Ciancimino - forte il desiderio di mollare, ma non lo farò. Attaccare i mie affetti per colpire me la trovo subdola come strategia ed un tantino meschina. Sono in tanti quelli chi vorrebbero vedermi al tappeto. Ogni giorno, puntualmente, quotidiani, blog, cortigiani nascosti dietro un tesserino da giornalista provano ad infliggermi punzecchianti ma ben piazzati colpi. Travisando completamente la verità, anticipando con opinioni personali, giudizi che spettano ad altri”.
Prosegue il figlio di don Vito.
“Questo è il nostro paese, ebbene, se mi trovo in questo processo è stata un mia libera scelta, giusta o sbagliata che sia. Senza nulla togliere al lavoro dei media, sarà il giudizio di mio figlio Vito Andrea, il mio amore, a liberarmi da questa angoscia”.
E l’affondo finale.
“Ieri hanno provato a metter in difficoltà la mia ex moglie Carlotta, la madre di mio figlio. Un ennesima vigliaccheria da parte di chi dovrebbe esercitare con stile, giusto distacco e professionalità il proprio ruolo. Chi lo ha fatto ha forse recepito dalla mia reazione che non lo permetterò mai. Inseguirò il mio sogno fin quando ne avrò le forze anche se dovessi strisciare: non mi preoccupa. Lo farò e sempre a testa alta. Sto cercando di riprender in mano la mia vita, e questo a molti dà fastidio: se ne facciano una ragione”.
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