"Da ex presidente Repubblica atti contro magistrati Palermo"
4 febbraio 2015
Roma. "Il discorso del presidente Mattarella mi ha colpito molto favorevolmente, la similitudine della mafia al cancro è quello che penso anche io. Io guardo però più ai fatti. Il nuovo presidente è di poche parole e spero faccia molto. Mi aspetto che esprima nei fatti, oltre che con le parole, la solidarietà ai magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia, il peccato originale della cosiddetta Seconda Repubblica". Così a Radio Anch'Io Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso. "Purtroppo il presidente della Repubblica che lo ha preceduto - prosegue Salvatore Borsellino - verso questi magistrati, anche quando sono stati oggetto di minacce, non ha mai speso una parola di solidarietà e anzi ha compiuto delle azioni che sono andate in senso contrario, come il conflitto di attribuzione davanti alla Consulta, a mio avviso una delegittimazione della Procura di Palermo e della sua azione, o peggio la distruzione delle intercettazioni, grave per il prestigio della nostra massima istituzione". "La lotta alla mafia - conclude Salvatore Borsellino - non è tanto catturare latitanti: purtroppo questo cancro in metastasi sta troppo penetrando nella politica e nell'imprenditoria. E' indispensabile fare finalmente pulizia. Bisogna lavare questo peccato originale: la trattativa è uno snodo fondamentale, indispensabile arrivare alla verità altrimenti l'Italia non sarà mai un Paese libero”.
ANSA
Foto © Giorgio Barbagallo
Stato-Mafia: Salvatore Borsellino, è snodo fondamentale
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